Funerali in carrozza per l’ex boss della Scu a Racale: «Segnale pericoloso» – VIDEO

Non è passato inosservato il corteo funebre che, nei giorni scorsi, ha attraversato le vie di Racale. Il defunto era Angelo Salvatore Vacca, 55 anni, ex boss della Sacra corona unita morto dopo una malattia mentre scontava l’ergastolo nel carcere di Spoleto, in Umbria.

«Il corteo funebre in pompa magna che gli è stato tributato per le vie principali del paese, con tanto di carrozza trainata da un quartetto di cavalli, è un segnale pericoloso», afferma il vicepresidente di Avviso Pubblico, Michele Abbaticchio. Si tratta di immagini, quelle riprese anche in un video, che non incoraggiano «nella popolazione il senso di giustizia, la spinta al contrasto alle mafie e la cultura dell’antimafia sociale».

Abbaticchio sottolinea che «il rispetto per le persone defunte e per i propri famigliari non può sostituirsi al giudizio sulle azioni compiute in vita da chi non c’è più» e «nel caso dell’ex esponente della Sacra corona unita di Racale, i giudizi a suo carico sono stati più volte emessi e accertati da sentenze della magistratura, che l’hanno condannato all’ergastolo come pluriomicida».

Il sindaco di Racale ha spiegato, nei giorni scorsi, che il corteo non era autorizzato e vi ha partecipato una manciata di persone. Per Abbaticchio, però, «quello che deve allarmare è che un momento di raccoglimento intimo e familiare venga trasformato in una manifestazione simbolica e collettiva». Il vicepresidente di Avviso Pubblico ricorda che «non è la prima volta che il nostro Paese assiste a manifestazioni simili, la cui simbologia dimostra chiari tentativi della criminalità di imporre la propria influenza sulla comunità».

Per Abbaticchio «è dovere delle istituzioni e della società civile opporsi a ogni forma di prevaricazione mafiosa, specie quando essa si manifesta in occasioni pubbliche e simboliche, come i funerali. L’esibizione di ricchezze sproporzionate e l’ostentazione di simboli di potere sono elementi che mirano a consolidare un clima di omertà e paura, minando le fondamenta stesse della convivenza civile e della legalità».

Avviso Pubblico esprime «vicinanza e solidarietà ai cittadini di Racale, che loro malgrado hanno assistito a una manifestazione che non rende giustizia alla legalità e alle tante vittime innocenti di mafia». Per l’associazione «è necessario che ogni forma di supporto alla criminalità organizzata venga isolata e stigmatizzata, affinché il territorio non cada preda dell’oppressione mafiosa».

Infine un appello alle autorità «affinché vigilino attentamente e adottino tutte le misure necessarie per prevenire e contrastare episodi simili in futuro. È fondamentale che lo Stato, le istituzioni locali e la società civile continuino a collaborare per affermare i valori della legalità e della giustizia, opponendosi con decisione a qualsiasi tentativo di affermazione criminale sul territorio. Solo con l’impegno congiunto di tutti i cittadini, delle istituzioni e delle associazioni potremo arginare la cultura mafiosa e costruire una comunità libera e sicura per le future generazioni», conclude il sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo D’Arienzo, coordinatore regionale di Avviso Pubblico.

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