Fuga di notizie su Emiliano, giornalista verso il processo: è accusato di favoreggiamento

La pm di Bari, Savina Toscani, ha disposto la citazione all’udienza predibattimentale del 14 aprile 2025 del giornalista Nicola Pepe per favoreggiamento personale. L’udienza si terrà davanti alla giudice monocratica Valentina Tripaldi.

Pepe, all’epoca dei fatti dipendente della Gazzetta del Mezzogiorno (oggi non più), è accusato di aver rivelato al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (all’epoca dei fatti indagato per finanziamento illecito ed abuso d’ufficio in relazione alla campagna elettorale per le primarie del Pd, accuse dalle quali è stato poi assolto dal Tribunale di Torino) della imminente perquisizione domiciliare e presso gli uffici della presidenza regionale, con sequestro e acquisizione di documenti, da parte della Guardia di Finanza.

Secondo la ricostruzione della Procura, il 9 aprile del 2019, il giornalista andò presso la sede della presidenza della Regione Puglia e riferì a Emiliano quanto aveva appreso poco prima nella redazione della Gazzetta, in qualità di redattore della pagina internet, rivelando l’imminenza di una perquisizione da parte della Guardia di Finanza (precisando che «giovedì mattina si sarebbe “ballato” in Regione») e della nuova ipotesi di reato che sarebbe stata contestata al governatore, l’abuso d’ufficio che si aggiungeva al finanziamento illecito ai partiti.

Emiliano, nello stesso giorno della rivelazione, denunciò i fatti alla magistratura per rivelazione del segreto d’ufficio.

Pepe è accusato, con la sua rivelazione e nonostante la denuncia di Emiliano, di aver provocato «un grave nocumento all’attività investigativa» consistita nel rinvio delle perquisizioni e nella conoscenza da parte degli indagati dell’indagine a loro carico e dei provvedimenti da eseguirsi.

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