Foggia, arrestato lo stalker che perseguitava una 34enne: ha violato il divieto di avvicinamento

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Un 30enne di origine africana, privo di fissa dimora, è stato arrestato a Foggia dalla Polizia perché colto in flagranza di violazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati da Alessia M., una foggiana di 34 anni, che aveva preso a perseguitare senza motivo.

La denuncia

Nei giorni scorsi, dopo aver sporto denuncia in Questura, la donna aveva reso pubblico il caso anche alla stampa, con un appello su un sito web di informazione. Tutto risale a maggio, quando il giovane aveva iniziato a farsi trovare più volte sotto l’abitazione di Alessia nel quartiere Ferrovia e nei pressi dello studio medico privato nel quale lavora. In un caso, il 30enne aveva tentato un approccio fisico con la donna, seppure senza compiere atti violenti. Più volte, quest’ultima aveva chiamato il 113 e una volta, a giugno, era intervenuta anche una volante ad allontanare il persecutore.

Le indagini

Data la natura del reato, che rientra tra quelli del cosiddetto “Codice Rosso”, con altri legati alla violenza di genere, le indagini sono state compiute con la massima attenzione e urgenza, sia per la gravità degli avvenimenti che per il pericolo che la situazione potesse degenerare. Grazie alle prove raccolte, la Procura della Repubblica di Foggia ha richiesto e ottenuto dal gip, nei confronti dello stalker, la misura cautelare del divieto di avvicinamento alle persone offese e del divieto di dimora. Nonostante il provvedimento, l’uomo è tornato nuovamente ad avvicinarsi ad Alessia che, il 17 luglio scorso, lo visto aggirarsi nei pressi di casa sua, e ha chiamato nuovamente il pronto intervento.

Una pattuglia della Squadra Volanti, che stava svolgendo l’ormai quotidiana attività di controllo del quartiere Ferrovia, è giunta in pochi istanti e ha arrestato in flagranza il persecutore per la violazione dei divieti imposti dal gip. Il giudice, al termine dell’udienza di convalida del fermo, ha disposto per il 30enne il trasferimento in carcere in attesa del conseguente giudizio.

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