Ferragosto da incubo per i lavoratori della Network Contacts di Molfetta: l’azienda verso i licenziamenti

Serrare le fila, ritrovare compattezza e salvare centinaia di posti di lavoro sulla sede di Molfetta. Da venerdì pomeriggio, nella lunghissima vertenza Network Contacts, è iniziata una nuova, caldissima fase. Quella che potrebbe portare l’azienda di Contact center a mandare a casa 225 persone (più alti 55 sulla sede lombarda di Concorezzo), per evitare il crac e una crisi senza fine e di cui ha aperto ufficialmente le procedure di licenziamento.

Perché questa soluzione tanto forte? Le responsabilità, secondo la società, sarebbero da addossare al sindacato con cui, nonostante 17 incontri e task force varie, non è stato trovato una intesa che possa consentirle di superare il momento difficilissimo soprattutto a livello economico in cui si trova, simboleggiato dalla primissima volontà di spostare i dipendenti in altre sedi, proposta poi ritirata a ridosso dell’estate ma non del tutto accantonata.

Le sigle sindacali, dal canto loro, non ci stanno a passare per carnefici, sono pronte nuovamente – e non solo perché lo dice la legge – a trattare, ma con la volontà di mantenere la schiena dritta e di non far pagare nessun sacrificio al lavoratore. Anche perché, in tutti, è ancora vivo l’accordo difensivo del 2019 andato avanti per tre anni. «Come Uilcom – fa sapere il sindacato guidato in Puglia da Vito Gemmati – avverseremo con forza la scelta aziendale mettendo in campo tutte le iniziative utili e necessarie per salvaguardare l’intero perimetro occupazionale di NC. Sarebbe un gravissimo errore attendere tempo inutile per trattare gli annunciati licenziamenti. I tempi potrebbero non essere coniugabili e si correrebbe il concreto rischio di sacrificare lavoratori e famiglie sull’altare di guasti di settore che hanno radici lontane e ben radicate. È ora di dire basta al sacrificio di tantissimi lavoratori e lavoratrici! È necessario intervenire prima che sia troppo tardi ed è necessario farlo unitariamente. Slogan o frasi fatte non aiutano a prevenire ad una soluzione equilibrata che scongiuri i licenziamenti».

Parole molto dure arrivano anche dalla Slc Cgil, secondo cui la procedura aperta da Network è uno «sfregio inutile che poteva risparmiarsi» e che utilizzerà questi 75 giorni (la durata per legge di questa fase di licenziamento collettivo, ndr) per responsabilizzare tutti gli attori in campo sul problema Molfetta e Concorezzo e di quello di tutto il settore delle telecomunicazioni, dove sono occupati quasi 100mila la voratori da anni in una crisi di cui non si vede uscita. E poi c’è un appello: «Se davvero vogliamo proteggere i lavoratori – è la nota del sindacato – remiamo tutti dalla stessa parte e spingiamo affinché il Governo prenda di petto la questione complessiva dei customer». Diretta anche la Fistel Cisl, convinta che una soluzione negoziata sarà trovata, ripartendo dall’ammissione di errori che certamente non possono essere addebitati a lavoratori e sindacato.

Già, i lavoratori. Che stanno vivendo uno dei Ferragosti più brutti della loro vita.

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