Femminicidio di Vincenza Angrisano, la gip: «Il marito meditava il delitto da cinque giorni»

Luigi Leonetti, il 51enne accusato del femminicidio della moglie Vincenza Angrisano, di nove anni più giovane, avvenuto il 28 novembre scorso ad Andria, avrebbe meditato di uccidere la donna da quando, cinque giorni prima del femminicidio, la colpì con degli schiaffi costringendola a ricorrere alle cure dell’ospedale con quattro giorni di prognosi.

“Da quel momento in poi, particolarmente durante le sue ore lavorative” l’uomo “dichiarava di aver sedimentato l’idea di uccidere sua moglie”. È quanto si legge nell’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dalla gip di Trani Anna Lucia Altamura.

“Non aveva ben chiaro il momento, né il luogo, né la modalità, ma questo pensiero si era riproposto più volte nella sua mente – si legge ancora nel provvedimento -. Aveva pensato di ucciderla mentre la stessa stava dormendo sul divano in cucina, aveva pensato, comunque, di ucciderla in qualche modo – prosegue la gip -. Il tutto poi era stato ancor più sostenuto dal fatto che la donna gli aveva comunicato il giorno prima” del delitto “di aver preso in affitto un appartamento e che si sarebbe trasferita dal 20 dicembre”.

La gip ricostruisce quanto accaduto nel pomeriggio del 28 novembre quando la vittima avrebbe comunicato al marito che sarebbe andata via per prendere il più piccolo dei figli da scuola per poi non fare più rientro a casa. La donna però è rientrata per un’esigenza del bambino. Sull’uscio della porta del bagno sarebbe stata colpita più volte al petto e all’addome dal marito con un coltello. Lo stesso 51enne ha poi telefonato il 118 “per prestare le necessarie cure” alla donna che “a suo dire stava ‘per morire'” ma aggiungendo anche “di non volerle dare soccorso affermando per ben tre volte ‘non mi interessa’” aiutarla. All’arrivo degli operatori sanitari avrebbe confessato. «Ho commesso una fesseria – le sue parole – venite sopra, sono stato io. Sta qui».

Il maggiore dei due figli di Vincenza Angrisano avrebbe quindi telefonato alla sorella della madre, chiedendole aiuto: «Zia, papà ha accoltellato mamma, ha ucciso mamma. Corri». Anche questo dettaglio è riportato nell’ordinanza della misura cautelare nei confronti di Leonetti. Il piccolo di 12 anni avrebbe anche riferito delle continue liti tra i genitori dovute alla volontà della donna di mettere fine al suo matrimonio.

L’uomo è in carcere a Lucera con l’accusa di omicidio volontario aggravato dall’aver commesso il fatto in danno del coniuge.

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