«Cara mamma, sono le 23 e 23 di questo 16 gennaio. Mai e poi mai avrei pensato di dedicarti una lettera in questa drammatica situazione». Comincia così il lungo post pubblicato sui social dalla figlia di Teresa Di Tondo, l’educatrice di 43 anni uccisa domenica scorsa a Trani dal marito, Massimo Petrelli, di nove anni più grande e padre della ragazza.
«Non ci sono parole per quello che è successo, non puoi capire quanto soffra al solo pensiero di quello che ti è capitato. Nessuno merita un trattamento così, tu soprattutto, dopo quello che hai fatto per me e per la persona che ti ha tolto la vita», prosegue la ragazza che definisce il padre «doppiamente egoista» perché «non ha pensato neanche a me».
«Non puoi capire la disperazione in villa – continua – urlavo per strada la parola mamma. Non mi interessava nessun altro in quel momento, neanche del soggetto appeso all’albero (il padre, ndr) solo a te cara mamma, fino a quando mi hanno detto che non c’era più niente da fare e che quella mamma così solare, dolce e amorevole con me, non ci sarebbe più stata. Se ti avessi vista lì a terra senza vita così ferita, non lo avrei superato», ammette per poi spiegare il loro legame: «Lo sai quanto eri speciale per me e viceversa, ce lo dimostravamo sempre. Ci siamo sempre date forza a vicenda. Sei sempre stata presente e ti prometto che farò di tutto per averti anche da morta qui in casa con me, perché tu mamma eri casa».
La 17enne chiede alla mamma di darle «la forza di andare avanti» evidenziando che «in questo momento sono circondata da tante persone, ma sai tu soltanto mi bastavi».
«La mia rabbia è tanta, così tanta che ho deciso che quella persona non si meriterà neanche un manifesto, perché nessuno darebbe mai il triste annuncio di un assassino – annuncia -. Non posso spiegarmi tutto questo e non me lo spiegherò mai».
«Se fossi stata lì presente – prosegue – ora non sarebbe successo tutto ciò, oppure non voglio dire cosa sarebbe successo perché il solo pensiero distrugge le vite dei miei amici, familiari e del mio fidanzato. Non dimentico neanche un minimo di tutto quello che hai fatto per me e per gli altri, ma questa volta cara mamma ti è costato molto», dice e conclude: «Invito, tutti quanti voi ad apprezzare la vostra vita e a pensare a quello che mi è successo e a quello che dovrò affrontare negli anni».