Albano Galati ha colpito la moglie Aneta Danielczyk con venti coltellate, una delle quali è stata fatale perché ha rescisso l’arteria del braccio destro della 50enne di origine polacca.
Il femminicidio è avvenuto sabato scorso a Taurisano, dove la coppia viveva. I due si stavano separando.
L’autopsia sul corpo della donna è stata eseguita dal medico legale Roberto Vaglio e disposta dalla pm Giorgia Villa.
L’esame ha evidenziato il probabile utilizzo da parte dell’omicida di un taglierino (trovato spezzato in casa) oltre che di un coltello da cucina.
La donna, per sottrarsi alla furia omicida del coniuge, si era rifugiata nell’abitazione di una vicina, rimasta a sua volta ferita nel tentativo di salvarla.
Albano Galati, nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
La gip Giulia Proto ha confermato la misura cautelare in carcere, definendo la personalità dell’uomo «violenta e cruenta, priva di freni inibitori e capace di perpetrare delitti della più inaudita gravità».