Femminicidio a Gravina, 15 anni fa il 65enne ha tentato di uccidere il figlio: «Era violento»

Quindici anni fa avrebbe tentato di uccidere il figlio il 65enne Giuseppe Lacarpia, fermato per il femminicidio della moglie, la 60enne Maria Arcangela Turturo, uccisa a Gravina in Puglia ieri sera.

Il giovane, stando a quanto raccontato dalla sorella ai poliziotti, era intervenuto per sedare una lite tra i genitori. In quell’occasione, il padre lo avrebbe ferito con un coltello ed era finito in carcere. Oggi avrebbe dovuto sottoporsi a una visita medica dopo il ricovero delle scorse settimane per problemi neurologici.

«Mamma mi disse che sentiva che l’avrebbe uccisa», ha messo a verbale una delle figlie della coppia. È stata lei a raccontare agli agenti che il padre era spesso violento e che per ben tre volte la madre era finita in ospedale a causa delle aggressioni subite. «Era violento, si ammazzavano di botte», avrebbe dichiarato sulle liti che avvenivano in casa tra i due coniugi.

Sembra che le liti spesso fossero provocate dai debiti che l’azienda del 65enne, specializzata nell’allevamento di mucche e produzioni casearie, aveva contratto.

La vittima avrebbe spesso lasciato il tetto coniugale per rifugiarsi a casa delle figlie. «Stava da me o da mia sorella dieci giorni e poi tornava a casa», ha riferito una delle figlie. L’uomo soffrirebbe di problemi neurologici per i quali è stato anche ricoverato per qualche tempo.

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