L’ondata di caldo anomalo ha portato con sé un preoccupante aumento di febbre del Nilo in Italia. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dal maggio scorso sono stati registrati 382 casi confermati, con un incremento di 51 nuovi casi solo nell’ultima settimana, e di 16 decessi.
La forma neuroinvasiva della malattia, caratterizzata da sintomi più gravi come meningite o encefalite, è quella che desta maggiore preoccupazione. Ben 222 casi su 382 si sono manifestati in questa forma, con un picco in Emilia-Romagna (131 casi) e Veneto (38 casi). Anche Piemonte, Lombardia e Friuli Venezia Giulia hanno registrato un numero significativo di casi.
La situazione in Puglia
Sebbene il numero dei casi in Puglia sia inferiore rispetto ad altre regioni del Nord, anche il Sud Italia non è immune da questa emergenza sanitaria. Sono stati registrati 2 casi di forma neuroinvasiva nella regione, a conferma del fatto che il virus West Nile si sta diffondendo su tutto il territorio nazionale.
L’ISS ricorda che la principale via di trasmissione del virus è la puntura della zanzara. Per proteggersi è fondamentale:
- Utilizzare repellenti per insetti
- Indossare abiti che coprano la maggior parte del corpo
- Eliminare le fonti di riproduzione delle zanzare (come acqua stagnante).