Una 76enne è stata ricoverata all’Ospedale Moscati di Taranto la scorsa settimana con sintomi di febbre, tremori e stato confusionale. Le analisi hanno confermato la diagnosi di encefalite da virus West Nile, meglio conosciuta come Febbre del Nilo. Fortunatamente, le condizioni della donna sono in miglioramento.
Si tratta del primo caso autoctono di Febbre del Nilo in provincia di Taranto. Per questo motivo, l’Asl ha avviato un’azione immediata in collaborazione con il Comune per ridurre la presenza di zanzare sul territorio.
Febbre del Nilo:
- La maggior parte delle persone infette non presenta alcun sintomo.
- Nei casi sintomatici (10-20%), i sintomi possono includere febbre, mal di testa, dolori muscolari, ingrossamento dei linfonodi ed eruzioni cutanee.
- Negli anziani e nei soggetti fragili, la malattia può assumere una forma più grave (encefalite, meningite) con un rischio elevato di mortalità.
- La diagnosi avviene tramite test di laboratorio su sangue e, in alcuni casi, su liquido cerebrospinale.
- Non esiste un vaccino, quindi la prevenzione si basa sulla riduzione dell’esposizione alle punture di zanzare.
Come proteggersi
- Eliminare i ristagni d’acqua: Le zanzare depongono le uova in acqua stagnante. Elimina qualsiasi potenziale punto di riproduzione, come secchi, bidoni, pneumatici e sottovasi.
- Utilizzare repellenti: Applicare repellenti contenenti DEET, IR3535 o picaridin sulle zone esposte della pelle.
- Indossare abiti coprenti: All’alba e al tramonto, quando le zanzare sono più attive, indossare abiti che coprano braccia e gambe.
- Utilizzare zanzariere: Installare zanzariere alle finestre e porte di casa.
L’Asl raccomanda di consultare il medico in caso di sintomi simil-influenzali, soprattutto se si è stati esposti a punture di zanzara.