Fasano, il dolore per la morte di Clelia. Il suo ultimo post su Instagram: «A quello che verrà»

“A quello che verrà”. Le ultime parole social di Clelia Ditano – la 25enne morta dopo essere precipitata nel vano ascensore della sua abitazione a Fasano – risuonano tristemente vuote di contenuto, quasi sferzanti dalla sua bacheca Instagram. E quel piccolo sole aggiunto alla frase, quel sole che era alla fine di tutti i suoi post, come una firma, sullo sfondo di una foto da modella, sembra una beffa a posteriori.

Le reazioni social

Da Facebook a Instagram, le sue foto, le sue storie pubblicate sulle pagine dei due social sono state invase dai commenti di chi la conosceva ma anche e soprattutto di chi, in questa assurda morte, ha trovato empatia, dolore, immedesimazione. Gli amici la ricordano con gli ultimi video registrati insieme, in discoteca o sulla strada per il mare, con la musica in auto, il tettuccio aperto e i capelli al vento: “Assurdo non doveva andare così. Rip ti vorrò bene per sempre. Voglio ricordarti così, nel luogo che tanto amavamo”, la saluta Giuseppe.

Gli amici

Sei foto in un collage di ricordi, risalenti a quando erano piccole Clelia e Desirée, cresciute insieme e amiche nonostante il tempo che, solo a volte, divide. Sullo sfondo un paese-città, Fasano, dove le due bambine sono diventate ragazze e giovani donne, con mille sogni tutti da realizzare: “Ciao amica mia”, e un cuore che racchiude tutto il non detto. E il non fatto.
E ancora, una linguaccia tutti insieme, in posa per l’obiettivo, sullo sfondo delle lucine natalizie: “Non ho parole solo tanti ricordi. Ed è così che voglio ricordarti per sempre. Rip piccolina”, scrive per tutti Anna Maria. Smorfie e pose giocose con Ilenia: “Sarai per sempre nel mio cuore! ️Nonostante non uscissimo e sentissimo più come prima, per me resterai sempre una parte fondamentale della mia vita, sappiamo noi cosa siamo state!️ Per me resterai sempre la stessa! ️Piccola stella, brilla più che puoi!️ Non doveva andare così, dovevi realizzare tutti i tuoi sogni, la famiglia che volevi crearti, trovare l’amore quello vero! ️Non siamo nulla su questa terra! Ti vorrò sempre bene! Mi raccomando, ora balla e divertiti come hai sempre fatto! Ciao bella mia!”

Il dibattito

Sulle pagine social si è poi diviso il popolo del giudizio: da una parte chi proprio non comprende l’umana disattenzione, quella che ha impedito a Clelia di accorgersi che dopo quelle porte aperte non c’era la cabina dell’ascensore, e dall’altra quello fortunatamente più corposo che recrimina sul fatto che non sia stata fatta manutenzione adeguata: “La manutenzione dell’ascensore? Ditta? Bisogna fare accertamenti”, scrive Donato.

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