Sono accusate, a vario titolo, di peculato, ricettazione, esercizio abusivo della professione, abuso d’ufficio, traffico di influenze illecite e somministrazione di medicinali in modo pericoloso le otto persone rinviate a giudizio a Bari in relazione a episodi che sarebbero accaduto nell’ospedale “San Giacomo” di Monopoli tra il 2018 e il 2019.
Gli indagati nell’inchiesta coordinata dalla pm Chiara Giorando erano inizialmente dieci: Leonardo De Lauro, accusato di peculato e a giudizio con rito abbreviato è stato assolto. Elisabetta Giannoccaro è stata prosciolta dalla stessa accusa.
Le indagini ruotano attorno alla figura del 65enne Cosimo Recchiuto, dipendente della Asl di Bari e all’epoca dei fatti responsabile del magazzino economale della struttura, accusato di aver utilizzato il suo ufficio per fini personali (secondo gli inquirenti si sarebbe recato anche in giorni festivi per ricevere gente e controllare anche siti di scommesse), di essersi procurato farmaci, che cedeva a terzi, di essersi impossessato di materiale dell’Asl per rivenderlo.
A fornire i medicinali era spesso il 61enne dipendente di Sanitaservice co-imputato, Giacomo Rizzo, che li prelevava dalla farmacia ospedaliera.
Nella stessa inchiesta sono coinvolti anche titolari di attività commerciali di Monopoli, che, secondo l’accusa, fornivano a Recchiuto merce per l’Asl a un prezzo più basso di quello riportato sugli scontrini, permettendogli di intascare la differenza.
Il dibattimento si aprirà il 6 febbraio in Tribunale a Bari, la Asl si è costituita parte civile.