Sarebbero riusciti a truffare l’Inps per almeno un milione di euro ottenendo illegittimamente indennità a sostegno del reddito (disoccupazione agricola, malattia, maternità, indennità Covid-19) dichiarando la falsa assunzione di lavoratori agricoli. Con queste accuse personale del nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro di Lecce ha posto agli arresti domiciliari, su disposizione del gip, 3 persone.
Si tratta del rappresentate legale/prestanome, dell’imprenditore di fatto e del socio fondatore di una società cooperativa agricola con sede in Copertino, accusati di concorso in truffa ai danni dello Stato e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
Altre cinque persone, un commercialista, un consulente del lavoro, un titolare di una associazione Onlus e due proprietari che avevano dato la conduzione in comodato gratuito i propri terreni alla Cooperativa agricola, sono indagate per gli stessi reati.
I falsi rapporti di lavoro avrebbero anche consentito l’emersione di 22 migranti irregolari.
L’inchiesta, avviata nel luglio 2020 e coordinata dal Procura di Lecce, ha portato ad ispezioni, sopralluoghi, perquisizioni, sequestri e verifiche fiscali e consentito di richiedere l’emissione di 159 decreti penali di condanna nei confronti dei falsi braccianti che hanno ottenuto illecitamente indennità.
Il gruppo avrebbe generato una “Società cooperativa agricola” con la sistematica denuncia di assunzione al Centro territoriale per l’impiego e la consequenziale trasmissione all’Inps di numerosa manodopera agricola. Nel merito, dal febbraio 2017 al mese di dicembre 2020 sono state denunciate ben 37.432 giornate agricole che sarebbero fittizie. In totale i soggetti interessati sono 259 di cui 22 cittadini extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno.