False dichiarazioni per ottenere il reddito di cittadinanza. Negli ultimi giorni diversi “furbetti” sono stati stanati dai carabinieri durante una serie di controlli sul territorio cittadino e non solo. Una donna residente nel quartiere San Paolo è stata denunciata in stato di libertà dai militari della locale stazione perché, da aprile 2019, avrebbe percepito il contributo statale senza però averne diritto.
L’indagata avrebbe presentato una falsa composizione del nucleo familiare, all’interno del quale sarebbe risultata la figlia, che però era già censita in autonomo con il marito convivente, pure lui titolare del reddito. La donna avrebbe inoltre dichiarato di risiedere in una casa con contratto di comodato d’uso gratuito, sebbene l’abitazione fosse di proprietà della figlia.
Stessa operazione è stata eseguita dai militari dell’Arma della stazione di Modugno, che hanno denunciato un uomo di 31 anni che nelle istanze prodotte negli anni 2021-2022 avrebbe omesso di comunicare il cambio di residenza. In questo modo avrebbe percepito in modo indebito 9mila euro di reddito di cittadinanza.
A effettuare i controlli sul contributo statale non sono solo le forze dell’ordine. A dicembre dello scorso anno il Comune di Bari ha predisposto un piano per dare la caccia ai furbetti del reddito attraverso una serie di verifiche e controlli anagrafici sulla composizione del nucleo familiare dichiarato dai beneficiari residenti in città. Questi controlli vengono effettuati mettendo a confronto quanto dichiarato nell’Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente) e la composizione anagrafica del nucleo come risulta dalla documentazione in possesso degli uffici comunali.
Proprio qualche settimana fa, inoltre, è diventato operativo il protocollo d’intesa sottoscritto tra Inps e Ministero della Giustizia per lo scambio delle informazioni utili alle verifiche relative alla concessione o alla revoca del beneficio. Attraverso la trasmissione da parte dell’Inps dell’elenco aggiornato dei beneficiari del reddito, gli uffici ministeriali verificano se a carico dei richiedenti del sussidio risultano condanne con sentenza passata in giudicato da meno di dieci anni per i reati che comportano l’esclusione dal beneficio. In caso positivo viene disposta la revoca o il non-riconoscimento dello stesso.
Secondo i più recenti dati dell’Osservatorio statistico dell’Inps su reddito e pensione di cittadinanza, nei primi sei mesi del 2022 a Bari e provincia ben 22.168 nuclei familiari hanno richiesto il sussidio statale, pari al 2,5% di tutte le domande presentate in Italia. A giugno 25.537 nuclei hanno percepito il reddito, per un totale di oltre 60mila persone. L’importo medio mensile erogato dall’Istituto di previdenza sociale ai percettori baresi è stato pari 577,41 euro.