Un finanziamento complessivo di quasi 40milioni di euro, dal 2001 in poi, per realizzare dodici interventi migliorativi della sicurezza della ex strada statale 98, da 22 anni strada provinciale 231, lunga quasi 39 km dall’abitato di Modugno fino al confine con la Bat. La metà, però, ha avuto sorte avversa perché trattasi di lavori impossibili da realizzare oppure iniziati e mai completati. Per tre, invece, e quindi l’ammodernamento dal chilometro 11 al chilometro 38 c’è da attendere lo sblocco dei soldi da parte della Regione.
Lo si legge nel documento che qualche giorno fa la Città metropolitana di Bari ha inviato alla Regione e ai sindaci di Bitonto, Modugno, Terlizzi, Ruvo e Corato nel quale, dopo un incontro ad hoc di tre settimane fa, spiega cosa è stato fatto concretamente per quella fondamentale arteria stradale che si segnala per incidenti stradali mortali o per pesanti episodi di cronaca (leggasi la morte martedì del giovane operaio 23enne di Corato investito da un’auto in corsa, ndr).
Da via Spalato mettono i puntini sulle i, dicendo subito che in 22 anni «hanno elevato il livello di sicurezza dell’arteria, perché è stata eseguita la pavimentazione, installate le barriere e la segnaletica orizzontale e verticale, oltre che ammodernare i grandi tratti del new jersey centrale». Tutto con fondi propri.
Negli anni, l’ex Provincia ha anche chiesto alla Regione risorse per ammodernare il tratto (in parte) senza spartitraffico tra Modugno e Bitonto, quello più pericoloso, quello dal chilometro 1 al chilometro 10 e dove, il 25 aprile, hanno perso la vita quattro giovanissimi bitontini. In modo particolare c’erano 12milioni e mezzo di euro proprio per quel tratto, ma non è stato fatto nulla per «grosse problematiche – si legge – a livello espropriativo rinvenenti da vecchi lavori di allargamento fatti dall’Anas», a cui si devono aggiungere le «normative sopraggiunte nel frattempo».
Ci si rende conto, allora, che i soldi non bastano, ne servono altri ma nel 2022 la Regione definanzia tutto ma è stato riprogrammato suddiviso in diversi lotti. E si deve tener conto anche di alcune gare andate deserte e persino i ritrovamenti dei resti di un abitato del IV secolo a.c. Cosa si farà, allora? La Città metropolitana prevede tre lotti di intervento, già appaltati e in via di consegna, ma il cantiere ci sarà soltanto quando la Regione trasmetterà le somme necessarie. Si interverrà, come detto, dal chilometro 11 al chilometro 38, per un importo complessivo di poco più di 11 milioni di euro.