Ex Ilva, l’Usb denuncia: «Polveri e agenti patogeni nelle strade interne dello stabilimento»

«Le polveri e gli agenti patogeni che si accumulano nelle strade interne allo stabilimento Acciaierie d’Italia di Taranto potrebbero rappresentare un pericolo, in particolar modo in alcune zone come le aree a caldo. Nonostante ciò, pur avendo segnalato una simile problematica, l’azienda continua la sua latitanza e i lavoratori continuano ad essere esposti». Lo sottolinea il coordinamento Usb di Taranto annunciando un esposto e una richiesta di intervento allo Spesal, Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asl, «per la tutela e la sicurezza dei dipendenti».

Dopo aver «cercato di ottenere risposte da parte dell’azienda – osserva il sindacato – su una problematica di sicurezza legata alla bagnatura delle strade e all’inefficienza dei mezzi di trasporto interni, sprovvisti di aria condizionata, purtroppo siamo costretti a chiedere interventi dall’esterno, perché ci troviamo di fronte ad un datore di lavoro che ignora le segnalazioni, anche se le stesse mettono a serio rischio la salute e la sicurezza dei propri dipendenti».

Secondo l’Unione sindacale di base «gravissimo è l’atteggiamento assunto da un’azienda che nelle scorse settimane è stata destinataria dell’ennesimo atto di fiducia da parte dello Stato, attraverso un cospicuo aiuto economico, dimostrandosi inadeguata a gestire lo stabilimento».

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