La notte scorsa si è verificata «una anomalia nel funzionamento di una tubiera» dell’Altoforno 1 dello stabilimento di Taranto di Acciaierie d’Italia e solo la prontezza di un lavoratore che ha dato l’allarme «mettendo in azione il piano di emergenza, e provocando l’apertura della valvola snort e la depressione del forno» ha «evitato l’esplosione ma non lo sversamento di materiale incandescente».
Lo denuncia Francesco Rizzo, coordinatore provinciale Usb di Taranto ricordando che il 12 giugno scorso, sempre in Afo1, si era verificato un trafilamento sul piano di colata di polveri e loppa da un iniettore di aria calda.
Secondo il sindacalista l’Altoforno 1, «come molti altri impianti, è pericoloso. Le tubiere sono fortemente indebolite. A questo si aggiunge la mancanza nella fabbrica di prodotti di prima necessità come guanti, carta, tute e altri DPI, mancanza che compromette il regolare e sicuro svolgimento dell’attività lavorativa».
Domani, in occasione dell’incontro previsto al Ministero dello Sviluppo Economico, Usb, sottolinea Rizzo, «darà un ultimatum. Tempi certi e passi decisi nella direzione della messa in sicurezza della fabbrica e della garanzia del reddito. La presenza degli Enti Locali al vertice è l’occasione per ribadire che va intrapresa senza ulteriori indugi la strada dell’Accordo di programma».