Ex Ilva, l’amarezza del papà di Lorenzo: «Nessuna giustizia»

«Scusami amore… non sono stato in grado di proteggerti e darti giustizia». È l’amaro sfogo pubblicato su Facebook da Mauro Zaratta, papà di Lorenzo, detto Lollo, un bambino di 5 anni morto di tumore al cervello il 30 luglio del 2014, dopo l’assoluzione, da parte del gup di Taranto Pompeo Carriere, di 9 tra dirigenti ed ex dirigenti dello stabilimento siderurgico che erano imputati di concorso in omicidio colposo.
«Che dire, ringrazio – aggiunge Zaratta – Leonardo La Porta (l’avvocato di parte civile, ndr) per essermi stato al fianco per tutti questi anni, Annamaria Moschetti (pediatra, ndr), Antonietta Gatti (la consulente che accertò la presenza di ferro, acciaio, zinco, silicio e alluminio nel cervello del bambino, ndr) e tutti i medici che hanno prodotto relazioni e studi, tutti quelli che mi/ci hanno sostenuto, i PM che hanno fatto il possibile, ma per il giudice, gli imputati non hanno commesso il fatto… e così è».
Le motivazioni della sentenza si conosceranno tra 90 giorni.
Il presidente di Peacelink Alessandro Marescotti aveva lanciato un appello alla Commissione toponomastica, presieduta dal sindaco, sottolineando che «sarebbe auspicabile dedicare una piazza a Lorenzo Zaratta, ricordandolo assieme a tutti i bambini morti per inquinamento a Taranto. A Grottaglie una piazza è stata dedicata a lui e “alle piccole vittime dell’inquinamento”. A Modugno c’è “Largo Lorenzo Zaratta”, dove sorge un parco giochi per i bambini di una scuola. A Taranto – ha spiegato l’ambientalista – il Regolamento di Toponomastica prevede che debbano passare dieci anni per dedicare una piazza o una via, ma il 30 luglio 2024 arriverà presto e vorremmo che la pratica venga istruita fin da ora».

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