Ex Ilva: Corte d’Assise di Taranto respinge richiesta di dissequestro degli impianti

La Corte d’Assise di Taranto ha respinto la richiesta di dissequestro degli impianti dell’area a caldo dello stabilimento Acciaierie d’Italia (ex Ilva) presentata all’inizio di aprile dai legali dei commissari di Ilva in amministrazione straordinaria.

Il provvedimento segue il parere negativo espresso dalla Procura di Taranto lo scorso 16 maggio. La decisione è stata assunta dalla Corte d’Assise che un anno fa ha emesso la sentenza di primo grado del processo chiamato “Ambiente svenduto” per il presunto disastro ambientale causato dall’acciaieria.

I legali hanno dieci giorni di tempo per impugnare il provvedimento al Tribunale del Riesame e, in caso, di ulteriore rigetto dell’istanza, potrebbero ricorrere in Cassazione. Il sequestro degli impianti fu disposto il 26 luglio del 2012 dal gip Patrizia Todisco, in seguito fu concessa la facoltà d’uso. Il dissequestro dell’area a caldo è una delle clausole sospensive del contratto di investimento tra ArcelorMittal e Ilva in As che proprio oggi è stato prorogato di due anni.

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