Ex Ilva, annullata la sentenza di Ambiente svenduto: «Ingiustizia è fatta»

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Profonda preoccupazione ed amarezza da parte del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci per la decisione della Corte d’Assise d’Appello di annullare la sentenza di primo grado del processo Ambiente svenduto. «Questo procedimento, che rappresenta una delle pagine più dolorose e significative della nostra storia recente, un simbolo della lotta della nostra comunità per la giustizia ambientale e la tutela della salute pubblica, torna interamente in discussione con il pericolo che la prescrizione possa cancellare buona parte dei reati», dice il primo cittadino che è anche presidente della Provincia.

L’esposto del Codacons

Grande delusione viene espressa dal Codacons. «In Italia – dice l’associazione dei consumatori, che nel processo rappresenta alcune parti civili – sembra esserci licenza di uccidere in nome del profitto. Centinaia di parenti delle vittime dell’inquinamento di Taranto e malati di tumore saranno ora costretti ad iniziare un nuovo iter giudiziario a Potenza, a tutto vantaggio degli imputati, dell’acciaierai e della famiglia Riva». Il Codacons ha annunciato di voler presentare un esposto per incompetenza contro i giudici che hanno emesso la sentenza di primo grado annullata dalla Corte, affinché siano accertate le eventuali responsabilità nella vicenda giudiziaria.

La norma “boomerang”

Per l’avvocato Gian Luca Vitale, costituito parte civile per Slai Cobas e Medicina Democratica, «il trasferimento del processo a Potenza rischia di diventare un pericolosissimo precedente. Si rischia non solo di mettere una pietra tombale sul più grande processo per disastro ambientale in Italia ma anche di mettere un’arma in mano agli inquinatori: più ampio e grave è l’inquinamento, più sarà possibile dire che tra le potenziali vittime ci sono dei giudici e, quindi, più facile sarà annullare il processo». Secondo Vitale, «una norma posta a tutela dell’indipendenza della magistratura, e quindi a difesa della giustizia, diviene norma di ostacolo alla giustizia».

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