Esplosione al falò a Taranto, parla il minore che ha appiccato il fuoco: «È stato brutto. Non lo rifarei mai»

«Ho visto fuoco da tutte le parti, bambini che gridavano, ragazzi che gridavano. E poi è venuto un ragazzo incontro a me, mi ha preso e poi non ho capito più niente». Lo ha detto ai microfoni de “La vita in diretta”, in onda su Raiuno, il minorenne che ieri, nel rione Tamburi a Taranto, ha appiccato il fuoco a un falò abusivo che ha provocato l’esplosione in cui sono rimaste ferite sette persone.

«Sono rimasto traumatizzato, è stata una cosa molto brutta», racconta ancora il giovane che spiega: «Appena l’ho acceso ho visto solamente una cosa bianca che passava davanti e poi mi sono ritrovato a terra. Ho detto solamente una frase: “sono morto”». Poi aggiunge: «Sono stato solamente fortunato, queste solo che cose che riesco a dire seriamente».

Il falò, realizzato per la festa di San Giuseppe nel rione Tamburi, era programmato da «mesi: sono stati giorni lavorativi» ha sottolineato. Quanto a un’eventuale autorizzazione per il falò, il ragazzo risponde: «No, da nessuna parte. Era una cosa nostra, è sempre una tradizione, la dovevamo rispettare, poi soprattutto per le persone che ci venivano a guardare. Soprattutto ieri stava il macello di persone».

«Abbiamo una denuncia», conclude il giovane: «È stato schedato papà, sicuramente pagheremo i danni di tutte le palazzine e delle macchine che sono state qua e si sono rotte. Non lo rifarei mai».

Per quanto accaduto, la Polizia ha denunciato tre persone, tra cui un minorenne, perché presunti responsabili del reato di incendio doloso a seguito di esplosione. Gli agenti della Squadra mobile, dalla visione delle immagini diffuse sui social che hanno ripreso il momento dell’esplosione e le fasi della preparazione del rogo, hanno raccolto elementi utili alla ricostruzione dei fatti e trasmesso le relazioni alla Procura ordinaria e a quella dei minori.

Dalle prime risultanze investigative, è emerso che un uomo ha versato sulla catasta di legna a forma di piramide del liquido, probabilmente benzina, facendo ricorso ad una scala su cui era salito per far sì che il materiale da ardere si impregnasse. Dopo alcuni minuti di attesa, un giovane, munito di un bastone, alla cui estremità era fissata una stoppa anch’essa imbevuta di liquido infiammabile, ha chiesto a un conoscente di dar fuoco allo straccio che, appena posato sul cumulo di legna, ha provocato la forte deflagrazione.

Le schegge del materiale ammassato hanno colpito diverse persone presenti nelle vicinanze. Dalle informazioni assunte al Pronto soccorso dell’ospedale SS. Annunziata, dove si erano riversati numerosi feriti, gli investigatori hanno individuato un uomo di 57 anni che avrebbe versato la benzina sul cumulo di legna. Nel triage era presente anche il figlio minorenne di quest’ultimo, che avrebbe invece acceso materialmente il falò.

È stato inoltre individuato anche l’uomo che ha dato fuoco alla stoppa imbevuta di liquido infiammabile utilizzata dal minore. La Polizia non esclude che siano rimaste ferite altre persone senza farsi refertare per non fornire le proprie generalità. Le schegge hanno danneggiato diverse auto e mandato in frantumi i vetri degli immobili vicini.

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