Erchie, si dimette il sindaco Nicolì: è ai domiciliari con l’accusa di concussione e abuso d’ufficio

Pasquale Nicolì, arrestato il 9 gennaio scorso con l’accusa di concussione e abuso d’ufficio, si è dimesso dalla carica di sindaco di Erchie.

Nicolì è ai domiciliari e già poche ore dopo il suo arresto era stato sospeso dalla carica dalla Prefettura.

Rivolgendosi alla cittadinanza, il sindaco dimissionario in una nota, afferma di essere «dispiaciuto e rammaricato» per aver dato «questa ulteriore delusione, che credo il tempo e la storia riscriveranno nella sua giusta dimensione, allorquando verrà alla luce la vera verità. Il mio unico intento è stato quello di attuare il cambiamento in tutti i settori del vivere civile e nell’organizzazione della macchina amministrativa, per renderla finalmente efficiente e dinamica e porla al servizio esclusivo della comunità. Purtroppo, però, così non è stato».

Nella sua nota, Nicolì afferma che «l’errore più grave che ho commesso in questa avventura è stato quello di sottovalutare gli effetti del cambiamento e di sottostimare le reazioni degli attori sulla scacchiera, di tutti gli attori, ignorando la forza di quel principio di conservazione, volto al mantenimento delle vere e proprie abitudini e comportamenti, che hanno mosso tutti i soggetti interessati», conclude l’ormai ex sindaco.

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