Trenta euro per un voto alle elezioni amministrative del Comune di Brindisi che si sono tenute nel maggio del 2023.
È l’ipotesi che emerge da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Brindisi su richiesta della Procura, notificata dai carabinieri nei giorni scorsi a cinque persone.
Non si conosce, al momento, chi avrebbe commissionato il procacciamento dei voti né chi sarebbe stato il destinatario.
Tra gli arrestati c’è il 53enne Vincenzo Corsano, accusato insieme ad altre quattro persone, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio, estorsione, ricettazione, furto aggravato in concorso.
Nell’ordinanza Corsano, viene definito il «capo promotore ed organizzatore» del presunto gruppo criminale, ed è colui che avrebbe «avuto contatti con una persona non meglio identificata la quale in occasione delle competizioni elettorali» che si sono svolte a Brindisi 16 mesi fa «incaricava» lo stesso 53enne «affinché si adoperasse nel procurare dei voti da parte di cittadini non meglio identificati, previo compenso di danaro pari a circa 30 euro per preferenza».
Voti, si legge negli atti, «da documentare con una fotografia scattata all’interno del seggio elettorale, tramite smartphone, per conto di esponenti politici locali allo stato rimasti ignoti».