Duplice omicidio a Serranova vicino a una svolta: il fratello della vittima di nuovo in caserma

Sembra vicino a una svolta il duplice omicidio di Antonio Calò e Caterina Martucci, la coppia uccisa in un casolare nelle campagne di Serranova. Nella mattinata di oggi gli investigatori torneranno nell’abitazione dei coniugi per eseguire nuovi accertamenti, propedeutici, forse, a cristallizzare una ricostruzione sulla quale emergono nuovi particolari e qualcuno potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati. Previsto in queste ore anche l’interrogatorio di Carmelo Calò, il fratello che aveva trovato i corpi, che ieri avrebbe ricordato alcuni particolari ed espresso l’intenzione di riferirli agli inquirenti. Nella giornata di ieri è stato nuovamente ascoltato dai carabinieri di San Vito dei Normanni Cosimo Calò, uno dei fratelli della vittima nella cui rimessa, lunedì pomeriggio, i militari avevano trovato e sequestrato un fucile da caccia compatibile con le cartucce trovate sul luogo del delitto. Ascoltato anche suo figlio Vincenzo. I due al momento non sono indagati.

Cosimo, secondo quanto emerso nelle ultime ore anche grazie alla testimonianza di Carmelo, aveva con Antonio e lo stesso Carmelo, brutti rapporti a causa di un’eredità lasciata a Tonino due anni fa alla morte del fratello Angelo. Quella che era l’abitazione di famiglia, una casa colonica proprio vicina a quella di Tonino, sarebbe stata l’oggetto della discordia. Nei primi tempi, su sollecitazione di Cosimo, Tonino gli avrebbe ceduto una grossa parte dei terreni circostanti, 2.500 metri quadri, perché aveva intenzione di edificarvi. Ma poi, avendo accertato che i terreni non erano edificabili, Cosimo avrebbe preteso da suo fratello 2 milioni di vecchie lire. La questione sarebbe stata al centro di una brutta discussione, alla quale aveva partecipato anche Carmelo, nella quale Cosimo avrebbe minacciato entrambi di morte. Intervistato dai microfoni della “Vita in diretta”, Cosimo ha parlato di gente cattiva, riferendosi sia ai suoi parenti deceduti che ad altre frequentazioni, e ha dichiarato: «Chi muore ucciso non ha mai ragione».

Le indagini sono concentrate anche sull’ora dell’omicidio, partendo da alcuni elementi: il fatto che i corpi fossero al buio, che ci fosse la tavola apparecchiata, ma anche e soprattutto il fatto che Tonino e sua moglie Caterina quel giorno avevano appuntamento alle 19.30 con un avvocato proprio per la questione ereditaria. L’ipotesi, allora, è che i due siano stati uccisi nel pomeriggio, ben prima dell’appuntamento.

Intanto, si cerca di capire come mai Carmelo, subito dopo il ritrovamento, abbia detto agli inquirenti che nelle stesse ore in cui i due dovevano incontrare l’avvocato, lui avrebbe dovuto accompagnare suo fratello in farmacia.

AGGIORNAMENTO – Cosimo Calò, fratello della vittima, è tornato questa mattina in caserma. L’uomo era accompagnato dall’avvocata Carmela Roma: circostanza che potrebbe voler significare che il cambio dello stato di Calò che da persona informata sui fatti passerebbe a indagato.

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