Avrebbero venduto droga anche in pieno lockdown, nel 2020, utilizzando diversi termini – come “l’amica”, “maria”, “cioccolato”, “il coso”, “il servizio” – per riferirsi alla sostanza stupefacente che veniva nascosta nelle campagne di Mottola o nei vani di contatori dell’acqua, del gas o dell’energia elettrica nel centro abitato.
Per questo, con l’accusa di detenzione e vendita di sostanze stupefacenti, rapina e minaccia aggravata con l’uso di armi, i Carabinieri della compagnia di Massafra, con il supporto dei colleghi di Bari, hanno arrestato sei persone, cinque finite in carcere e una agli arresti domiciliari.
Le indagini, avviate dai militari dell’Aliquota operativa di Massafra e coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto, hanno consentito di scoprire che gli indagati avrebbreo creato, a Mottola, una redditizia rete di spaccio di sostanze stupefacenti.
Tre degli indagati, in una circostanza, avrebbero anche commesso una rapina ai danni di un loro coetaneo palagianese, potenziale concorrente, al fine di intimorirlo e assicurarsi il monopolio della piazza di spaccio.
Nel corso dell’indagine, denominata “Motula”, nome tratto dall’antico appellativo della città mottolese, i Carabinieri hanno indagato su circa 200 casi di spaccio, arrestato in flagranza di reato altre 2 persone e sequestrato diverse dosi di cocaina e circa un chilo di hashish.
