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Droga nel dark web: arrestato l’amministratore della Barsa di Barletta

L’avvocato Michele Cianci, amministratore unico della Barsa, la società di servizi ambientale partecipata dal Comune di Barletta, è stato arrestato (ai domiciliari) nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di finanza di Roma che ha consentito di smascherare traffici illeciti nel dark web. L’indagine, avviata a maggio 2019, aveva consentito di identificare un vendor di sostanze stupefacenti…

L’avvocato Michele Cianci, amministratore unico della Barsa, la società di servizi ambientale partecipata dal Comune di Barletta, è stato arrestato (ai domiciliari) nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di finanza di Roma che ha consentito di smascherare traffici illeciti nel dark web.

L’indagine, avviata a maggio 2019, aveva consentito di identificare un vendor di sostanze stupefacenti attivo nel mondo del dark web attraverso i portali di vendita on-line, e si era concluso con il sequestro di un ingente quantitativo di droga e l’arresto del vendor e degli amministratori del Black Market denominato Berlusconi Market.

Il Berlusconi Market funzionava con le stesse modalità di un normale sito di e-commerce, con la differenza che gestiva e promuoveva la vendita di prodotti di natura illecita, sfruttando l’anonimato del protocollo Tor, caratteristico del dark web.

Le successive indagini, svolte anche nel mondo delle criptovalute hanno consentito di individuare ulteriori soggetti coinvolti negli affari illegali derivanti dalla gestione del Black Market denominato Berlusconi Market.

L’indagine, condotta dal nucleo speciale Tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza, coordinato dalla Procura della Repubblica di Brescia, ha portato all’arresto di Cianci e all’esecuzione di perquisizioni a carico di altri 5 soggetti, residenti tra la Puglia e Brescia.

I personal computer, notebook e smartphone sequestrati nel corso dell’attività saranno esaminati secondo le migliori tecniche di analisi forense per ricostruire sia le attività illegali compiute attraverso il Black Market che i movimenti di valuta virtuale connessi agli scambi illegali realizzati con la piattaforma. I Bitcoin e i Monero sono infatti le monete virtuali molto diffuse nel mondo dell’illegalità connessa ai traffici illeciti nel Dark Web e alle attività di riciclaggio di “denaro sporco”, attività in grado di rendere guadagni di migliaia di euro mensili.

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