Dopo l’aggressione alla squadra il portiere Diame lascia Bitonto: «Una sconfitta per tutti»

Assane Diame, portiere del Bitonto calcio, ha lasciato la città a seguito degli insulti e delle minacce ricevute dalla squadra lo scorso al rientro dalla trasferta a Rotonda.

La partita, valida per il girone H di serie D, è finita 3-0 a favore dei lucani. Al rientro a Bitonto, la formazione bitontina fu accolta da un gruppo di tifosi che salì sul pullman minacciando e aggredendo i giocatori.

Dopo l’episodio – denunciato anche dalla società che parlava di una «vile aggressione» – il portiere, 20enne originario del Senegal, ha lasciato la città.

Il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, esprime solidarietà a Diame: «È assurdo – dice – dover accettare che un giovanissimo calciatore del Bitonto di soli 20 anni abbia deciso di lasciare la nostra città a seguito della vile aggressione subita. Non è questa la nostra idea di comunità – prosegue Ricci -. Non è questo l’esempio che vogliamo dare ai più giovani».

Il sindaco ricorda che Assane Diame «era stato accolto con grande calore dalla società neroverde e dai tifosi della nostra squadra. I veri tifosi: quelli che, al di là dei risultati, supportano e sostengono quotidianamente il Bitonto, condannando qualsiasi forma di violenza. Quella di oggi – conclude Ricci – è una sconfitta per l’intera comunità».

Non tutto è perduto, però, perché qualcuno, nei commenti al post del sindaco chiede: «Perché non conferirgli la cittadinanza onoraria? Sarebbe un segnale forte e chiaro contro la criminalità che lo ha espulso da Bitonto».

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