Cinque persone arrestate all’alba, al quartiere San Girolamo di Bari, dalla Polizia di Stato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Bari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia per tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.
In carcere sono finiti il 52enne Cosimo “Mino” Caputo, il 49enne Andrea De Giglio, il 32enne Felice Novelli, il 53enne Michele Schiavone e il 47enne Tommaso Valerio, tutti vicini al clan Campanale Strisciuglio.
I cinque, tutti con precedenti penali, secondo una schema ben definito ed ognuno con l’assunzione di uno specifico compito, nei primi giorni di luglio, avrebbero avvicinato un imprenditore locale, impegnato nel settore ricettivo e di accoglienza, avanzando richiesta di denaro con la promessa di “protezione” per un’attività, in fase di avvio, sul lungomare di San Girolamo; il tutto, con la minaccia di ritorsioni, se non avesse aderito alla richiesta di 5.000,00 euro, necessari, peraltro, al sostentamento di sodali detenuti.
Significative le parole proferite da uno dei cinque durante il primo incontro avuto con la vittima. L’uomo, in dialetto barese, ribadiva «… tu sei di San Girolamo? Sai come funziona qua? … qua funziona che qualunque negozio apre deve dare un regalo a noi, perché abbiamo le persone in galera, dopo tu … puoi continuare a lavorare tranquillo …».
Le indagini hanno preso spunto dal costante monitoraggio, da parte della polizia del fenomeno delle estorsioni in quartieri notoriamente “sensibili” e ad alta densità criminale, dove importante è l’ingerenza, nel tessuto sociale, di strutturate compagini criminali. L’individuazione di possibili vittime e il loro successivo ascolto, supportato da indagini, hanno consentito agli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Bari e del Commissariato ‘Bari Nuova-Carrassi’, di individuare i cinque pregiudicati.