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Devastazione e maxi evasione dal carcere di Foggia nel marzo 2022: arrestate altre 5 persone

Nelle giornate dell'1 e del 5 luglio scorsi i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Foggia hanno eseguito altre cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla Sezione del Riesame misure cautelari del Tribunale Penale di Bari a carico di altrettante persone, alcune delle quali già detenute in vari carceri del territorio…

Nelle giornate dell’1 e del 5 luglio scorsi i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Foggia hanno eseguito altre cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla Sezione del Riesame misure cautelari del Tribunale Penale di Bari a carico di altrettante persone, alcune delle quali già detenute in vari carceri del territorio nazionale per motivazioni diverse.

Si tratta di altri provvedimenti cautelari, divenuti esecutivi dopo il motivato appello della Procura della Repubblica di Foggia al rigetto della richiesta di misura cautelare da parte del gip del Tribunale dauno dopo la richiesta di cattura avanzata dalla Magistratura requirente nei confronti delle decine di detenuti che, il 9 marzo 2020, in occasione della maxi rivolta e successiva evasione in massa dal carcere di Foggia, scatenate dalle restrizioni anticovid, da parte di numerosi detenuti, sarebbero stati protagonisti di vere e proprie azioni di devastazione e saccheggio all’interno della casa circondariale della città dauna.

In quella circostanza, vennero appiccati incendi all’interno della struttura carceraria, ci furono atti di violenza contro appartenenti della Polizia penitenziaria, gravi danneggiamenti e comunque, come contestato nelle ordinanze, un vero e proprio turbamento dell’ordine pubblico. Altre persone erano state già arrestate, nelle settimane scorse, con le stesse modalità di questi ultimi provvedimenti. Altri detenuti ancora, invece, sono stati già condannati, a seguito di giudizio abbreviato, davanti al giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Foggia, sempre per gli stessi fatti.

Il reato di devastazione e saccheggio di cui all’articolo 419 del codice penale, in questa fase del giudizio e non ancora quindi divenuto definitivo, costituisce una grave violazione di legge prevista dall’ordinamento giudiziario, poche volte oggetto di imputazione a livello nazionale data la particolare configurazione giuridica di tale ipotesi delittuosa.

Questi ennesimi arresti ad opera del Nucleo investigativo del comando provinciale di Foggia, su coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia, si aggiungono quindi ai numerosi precedenti arresti, sia in flagranza che su provvedimento cautelare o definitivo, riguardanti sempre la questione dell’eccezionale evasione dal carcere di Foggia di circa 3 anni fa, concernenti, oltre alle evasioni in quanto tali, anche le rapine e le violenze commesse all’esterno dell’Istituto di Pena ai danni di cittadini e attività commerciali.

Questi ultimi fatti, in particolare, sono stati già definiti con ordini di carcerazione emessi, lo scorso mese di dicembre 2022, dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bari, ed eseguiti sempre dai militari del Nucleo Investigativo Carabinieri di Foggia.

In particolare, ancora una volta, sono stati determinanti ai fini dell’emissione dei provvedimenti restrittivi in questione, l’acquisizione e l’elaborazione delle immagini dei diversi sistemi di videosorveglianza individuati nell’immediatezza dagli investigatori dell’Arma dei carabinieri, nonché le numerose annotazioni di servizio redatte in quella drammatica circostanza anche da parte dello stesso personale della Polizia penitenziaria di Foggia.

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