La Procura di Lecce ha chiesto la condanna a 12 anni di reclusione per l’ex gip di Bari Giuseppe De Benedictis, accusato, in concorso con l’imprenditore agricolo Antonio Tannoia e il caporal maggiore capo scelto dell’Esercito Antonio Serafino, di traffico e detenzione di armi ed esplosivi, anche da guerra, del relativo munizionamento e di ricettazione.
La Procura ha chiesto per Tannoia la condanna a 12 anni e 8 mesi di reclusione.
Le richieste di condanne sono state avanzate dinanzi alla gup Laura Liguori nell’ambito di un processo che si sta celebrando con il rito abbreviato.
Serafino ha invece proposto di patteggiare la pena a 5 anni di reclusione con il consenso della Procura. Dopo la requisitoria dell’accusa e le arringhe difensive, la giudice si è ritirata in camera di consiglio. La sentenza è attesa entro oggi.
Questo è il secondo procedimento a carico dell’ex giudice barese, già condannato dalla stessa gup di Lecce a 9 anni e 8 mesi di reclusione per quattro episodi di corruzione in atti giudiziari relativi a presunte tangenti intascate in cambio di scarcerazioni. Nel processo sulle armi si è costituita parte civile l’avvocatura dello Stato per la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero della Giustizia. Il procedimento nasce dal ritrovamento nella primavera 2021 nel deposito sotterraneo di una villa di Andria di un arsenale da guerra composto da più di 200 pezzi tra fucili mitragliatori, fucili a pompa, mitragliette (tra cui 2 kalashnikov, 2 fucili d’assalto AR15, 6 mitra pesanti Beretta MG 42, 10 MAB, 3 mitragliette UZI), armi antiche e storiche, pistole di vario tipo e marca, esplosivi, bombe a mano ed una mina anticarro, oltre a circa 100.000 munizioni.