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Da Mola di Bari in Polonia per portare beni essenziali

Da Mola di Bari a Przemyśl, in Polonia, per portare farmaci, ma anche viveri e indumenti. Si tratta del viaggio della speranza che hanno intrapreso giovedì scorso i membri del direttivo della Lega navale, sezione di Mola, guidati dal presidente Rino Borracesi. Alla spedizione hanno partecipato anche Vito Coletta, Matteo Ottomano, Pasquale Marchionna e Antonio…
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Da Mola di Bari a Przemyśl, in Polonia, per portare farmaci, ma anche viveri e indumenti. Si tratta del viaggio della speranza che hanno intrapreso giovedì scorso i membri del direttivo della Lega navale, sezione di Mola, guidati dal presidente Rino Borracesi. Alla spedizione hanno partecipato anche Vito Coletta, Matteo Ottomano, Pasquale Marchionna e Antonio Fanizzi.

Sono arrivati ieri mattina, stanchi ma felici dopo un viaggio interminabile a bordo di due furgoni carichi di aiuti. «Quando abbiamo iniziato a vedere le prime immagini di distruzione che la guerra ha portato in quei territori – fa sapere Rino Borracesi – con un po’ di sana incoscienza, abbiamo deciso di partire perché non potevamo rimanere solo a guardare. Così abbiamo noleggiato due furgoni e fatto sapere a tutti, a cominciare dal sindaco Giuseppe Colonna, della nostra disponibilità a partecipare alla campagna in favore del popolo ucraino». Il problema principale, in questo momento, è che la solidarietà ha un limite, di carattere logistico. Mancano uomini e mezzi, infatti, per portare l’occorrente a chi sta aiutando le persone in fuga al confine e quelli rimasti sotto le bombe. Quindi l’iniziativa dei volontari della sezione molese della Lega navale ha subito riscosso grande successo, spiega ancora Borracesi: «Il sindaco metropolitano Decaro ci ha messi in contatto con un’associazione italo ucraina ma, devo dire, anche tanti semplici cittadini ci hanno riempito di farmaci e prodotti sanitari di prima necessità. Di conseguenza, i furgoni si sono riempiti in poche ore e siamo stati subito pronti a partire».
Il gruppo di volontari sta anche raccontando sul web la propria avventura, un viaggio lungo 50 ore, per rendere partecipi tutti di quello che sta accadendo da ormai 15 giorni alle porte dell’Europa. Scrive Pasquale Marchionna: «E’ già catastrofe umanitaria: migliaia di vittime e di sfollati. I profughi raggiungono la Polonia in viaggi lunghi e pericolosi, si può a stento entrare nella stazione di Przemysl, ormai affollata. Siamo alle porte della guerra: tra Przemysl e Tomaszow Lubelski al confine con l’Ucraina. Un’iniziativa che ho sentito di sposare quando, insieme a tutto il consiglio direttivo ed alcuni soci, abbiamo deciso di non restare più inermi spettatori». Poi il passaggio all’azione, come spiega ancora Marchionna: «Ora è necessario supportare le associazioni già presenti sul territorio perché sono pochi i beni che la gente è riuscita a portare con sé mentre scappava dai bombardamenti».

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