Crac Fse: il giudice non ammette tre consulenze tecniche

Nell’udienza sul Crac di Ferrovie del Sud Est che si è svolta questa mattina nel Tribunale di Bari, la giudice Rosa Calia Dipinto ha revocato l’ordinanza di ammissione delle perizie dei consulenti delle parti civili e dei difensori degli imputati.

La revoca riguarda, in particolare, la consulenza tecnica della docente di Diritto amministrativo Luisa Torchia, richiesta dalle parti civili Fse e Ferrovie dello Stato.

L’obiezione era stata sollevata dai difensori degli imputati nell’udienza di questa mattina. Tra i 15 imputati, anche l’ex amministratore unico della società, Luigi Fiorillo.

Le accuse sono, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale, di dissipazione e distrazione di fondi.

Secondo l’accusa Fiorillo, in concorso con consulenti e funzionari della società oltre che di imprenditori, avrebbe distratto fondi causando così il crac da 230 milioni di euro nel corso della gestione di Fse fra il 2011 e il 2015.

Il giudice non ha ammesso neanche le consulenze tecniche di Aristide Pollice e Stefano Schiano, richieste dalla difesa, così come quelle di tutti gli altri consulenti giuristi «chiamati a esprimere valutazioni di natura giuridica». Nell’ordinanza il giudice ha precisato che «la consulente della parte civile, in quanto ordinaria Diritto amministrativo, formulerebbe un parere legale, con valutazioni giuridiche che attengono solo al giudice». Nel corso dell’udienza è stata invece ammessa la consulenza del professor Laghi.

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