Undici persone hanno ricevuto un avviso di conclusione delle indagini sul corteo funebre, composto da un centinaio di moto, che il 24 giugno 2023 accompagnò il feretro del 27enne Christian Di Gioia dal quartiere Japigia al cimitero di Bari, passando anche contromano davanti al carcere del capoluogo pugliese.
Le 11 persone sono già state sottoposte a misure cautelari nel dicembre scorso.
Il corteo bloccò il transito dei veicoli in alcune strade cittadine e costrinse gli automobilisti a fermarsi o ad invertire la marcia.
Christian Di Gioia morì la notte tra 21 e 22 giugno a causa di un incidente con la moto verificatosi sul ponte Padre Pio mentre era seguito da una pattuglia dei carabinieri.
La polizia locale, che condusse le indagini, escluse il coinvolgimento di ulteriori mezzi.
Gli undici, accusati di blocco stradale, sono già stati sottoposti all’obbligo di dimora nel Comune di Bari.
La Dda contesta loro anche l’aggravante del metodo mafioso per aver esercitato «quella particolare coartazione e conseguente intimidazione, propria delle compagini mafiose», e «in particolare del clan “Parisi-Palermiti” predominante nel quartiere Japigia di Bari»; e dell’agevolazione mafiosa per aver dimostrato con il corteo «il potere di controllare il territorio e violare pubblicamente le leggi dello Stato».