Corruzione in atti giudiziari: pena ridotta per De Benedictis e Chiariello, esclusa l’aggravante mafiosa

Salta, in secondo grado, l’aggravante mafiosa per l’ex gip del tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, l’ex avvocato Giancarlo Chiariello e suo figlio Alberto.

I giudici di appello di Lecce, accogliendo le richieste dei difensori, hanno ridotto le condanne: De Benedictis da 9 anni e 8 mesi a 7 anni, Giancarlo Chiariello da 9 anni e 8 mesi a 6 anni previa concessione delle attenuanti generiche, suo figlio Alberto da 4 anni a 3 anni e 1 mese. Per tutti e tre cade l’aggravante mafiosa, al penalista barese sono stati restituiti i soldi messi sotto sequestro.

I giudici salentini hanno così accolto le eccezioni presentate dai difensori, gli avvocati Saverio Ingraffia e Gianfranco Schirone (per l’ex gip) e Gaetano Sassanelli e Andrea Sambati (per Chiariello), con le quali si chiedeva l’inutilizzabilità delle dichiarazioni del collaboratori di giustizia Domenico Milella e Pietro Oreste (quest’ultimo condannato nei mesi scorsi per calunnia).

L’accusa contestata è quella di corruzione in atti giudiziari. Imputato anche il collaboratore di giustizia, il viestano Danilo Della Malva detto “U’ Meticcio”, condannato in primo grado a 3 anni e 8 mesi. Il 38enne, ex braccio destro del boss Marco Raduano (catturato il 2 febbraio scorso in Corsica, dove si era rifugiato dopo essere fuggito dal carcere di Badu ‘e Carros, a Nuoro), era accusato di aver pagato per ammorbidire una decisione del giudice nei suoi confronti, tramite l’allora suo difensore, l’avvocato Chiariello.

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