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Corruzione elettorale, la difesa di Cataldo: «Solo congetture e sospetti». La discussione al Riesame

Il tribunale del Riesame deciderà nei prossimi giorni sui ricorsi di Sandro Cataldo, marito dell'ex assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, e dell'ex sindaco di Triggiano Antonello Donatelli, entrambi finiti agli arresti domiciliari, il 4 aprile scorso, nell'ambito di un'inchiesta sulla corruzione elettorale. Nell'inchiesta, sostengono i difensori di Cataldo, Mario Malcangi e Gianlucio Smaldone, «la…

Il tribunale del Riesame deciderà nei prossimi giorni sui ricorsi di Sandro Cataldo, marito dell’ex assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, e dell’ex sindaco di Triggiano Antonello Donatelli, entrambi finiti agli arresti domiciliari, il 4 aprile scorso, nell’ambito di un’inchiesta sulla corruzione elettorale.

Nell’inchiesta, sostengono i difensori di Cataldo, Mario Malcangi e Gianlucio Smaldone, «la congettura è stata elevata a sospetto e il sospetto ad elemento di prova».

Gli avvocati chiederanno l’annullamento della misura degli arresti domiciliari per il loro assistito.

I difensori sostengono che il quadro indiziario contestato dalla Procura «sia insussistente perché manca sia l’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale sia la corruzione elettorale stessa, che se c’è è attribuibile ad altri soggetti». Sono quindi anche inesistenti le esigenze cautelari.

La difesa depositerà ai giudici del Riesame una memoria di 44 pagine con numerosi allegati dalla quale emerge – sostengono i legali – «la capillare attività politica svolta dall’indagato che non lo ha mai portato a compiere reati».

All’udienza, alla quale parteciperà anche il procuratore Roberto Rossi, la Procura chiederà al tribunale la conferma della misura cautelare. La decisione è attesa entro il 26 aprile.

È invece slittata al 24 aprile l’udienza del Riesame per l’ex sindaco di Triggiano Antonio Donatelli, anch’egli ai domiciliari.

Ha rinunciato, invece, al ricorso al Riesame per ottenere l’annullamento della misura degli arresti domiciliari Armando De Francesco, arrestato anch’egli il 4 aprile scorso. De Francesco, assistito dall’avvocato Nicola Quaranta, è uno dei 10 indagati sottoposti a misure cautelari (una in carcere, sette ai domiciliari e due divieti di dimora) nell’inchiesta su due distinte associazioni per delinquere finalizzate alla corruzione elettorale che avrebbero operato in occasione delle amministrative di Grumo Appula e della Regione Puglia (20 e 21 settembre 2020) e del Comune di Triggiano (3 e 4 ottobre 2021).

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