Corruzione elettorale, è il giorno degli interrogatori di Cataldo e Donatelli

È il giorno in cui Sandro Cataldo, che comparirà dinanzi alla gip Paola Angela De Santis per l’interrogatorio di garanzia, risponderà punto per punto a tutte le accuse che rappresentano l’ossatura della nuova inchiesta sulla presunta corruzione elettorale a Bari.

Questa mattina alle 12 Sandro Cataldo, accompagnato dal suo legale l’avvocato Mario Malcangi, comparirà dinanzi alla giudice che ha emesso l’ordine di custodia cautelare (ai domiciliari) nei suoi confronti e nei confronti di altre sei persone. Prima di lui sarà sentito il sindaco di Triggiano Antonio Donatelli (assistito dall’avvocato Fabio Modesti), anche lui ai domiciliari da giovedì scorso. Entrambi sono accusati di aver fatto parte e di essere i promotori di un sistema per organizzare la compravendita dei voti in occasione delle elezioni comunali di Triggiano, avvenute nel 2021, secondo uno schema che per gli inquirenti avrebbe già funzionato l’anno prima quando ci furono le comunali a Grumo Appula e allo stesso tempo le regionali in Puglia.

Sabato scorso, a 24 ore dal blitz che ha portato all’esecuzione delle misure cautelari, si sono tenuti i primi due interrogatori di garanzia per Nicola Lella, ingegnere ed ex assessore comunale di Grumo Appula, procacciatore di voti nella prospettazione accusatoria della procura di Bari, e di Armando Defrancesco, faccendiere di Cataldo. I due hanno scelto di non rispondere alle domande del procuratore aggiunto Alessio Coccioli. A differenza di Cataldo che oggi risponderà alle domande dei magistrati, su consiglio del suo avvocato difensore che ha trascorso il weekend a esaminare gli atti riguardanti la posizione di Cataldo per studiare la strategia difensiva.

Cataldo ha scelto di trascorrere i domiciliari in una struttura di proprietà a Polignano a mare. Sua moglie, l’ex assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia e le due figlie sono invece rimaste nell’appartamento di Triggiano. Attesa oggi, come detto, anche per l’interrogatorio di Donatelli, fino a giovedì sindaco di Triggiano, anche lui finito agli arresti domiciliari per concorso in corruzione elettorale. Per lui, secondo l’accusa, si sarebbe speso Sandro Cataldo, ma anche per altri due consiglieri comunali tra i quali la moglie di suo cugino omonimo e presidente dell’Adisu Puglia, Angela Napoletano. L’elezione di Donatelli, a maggio 2021, sarebbe stata accolta con entusiasmo da grosse fette della polizia regionale e da altri rappresentanti del partito, come l’allora sindaco di Polignano, Domenico Vitto, anche lui coinvolto poi in un’altra inchiesta sulla gestione illecita degli appalti nel suo comune. Anche Donatelli potrebbe scegliere di rispondere alle domande di pm e gip.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version