È stato eletto sindaco di Valenzano nella tornata elettorale del 10 novembre 2019. Giampaolo Romanazzi, è ormai ex-sindaco dopo che 10 consiglieri di maggioranza e opposizione avevano fatto improvvisamente un passo indietro, consegnando le proprie dimissioni e portando di fatto alla caduta della giunta.
Valenzano è finito al centro di una complessa indagine su affari criminali e un presunto voto di scambio. Qual è il suo giudizio in merito, anche alla luce della caduta della giunta?
«Durante il mio mandato non c’è mai stata una unità tale da permettere un’azione amministrativa serena, circostanza legata principalmente a fattori politici. Solo adesso apprendo, insieme agli altri, che la magistratura rivela altro e che avrebbe tentato di infiltrare in modo “nascosto” dei candidati in una lista. Ma saranno le indagini ad accertare i fatti. Io mi limito all’esperienza che ho vissuto come sindaco e posso dire che questi tre anni non sono stati affatto semplici e sereni».
Che rapporto ha avuto con Francesca Ferri?
«Francesca Ferri non mi ha mani sostenuto come sindaco, ci sono anche delle dichiarazioni pubbliche a riguardo. Io e lei non abbiamo mai avuto rapporti, se non questa estate quando mi è stato proposto di allargare la nostra maggioranza a due consiglieri di Puglia Popolare. Richiesta che ho rifiutato. C’è anche undibattito andato in onda su Antenna Sud in cui lei ha dichiarato “Se lei avesse accolto due mesi fa il movimento Italia Popolare nella maggioranza sarebbe ancora sindaco”».
Si aspettava la sfiducia da parte dei consiglieri comunali?
«Sinceramente quando è stata presentata la raccolta firme, no».
Ha mai ricevuto pressioni o intimidazioni durante il mandato?
«No, si è sempre trattato di problemi di natura politica. Ho sempre insistito sui temi della trasparenza e della legalità. Quello che si nasconde dietro le azioni degli indagati ce lo dirà la magistratura».