Continui crolli delle falesie sulla costa brindisina. L’allarme: «Servono barriere frangiflutti»

L’erosione costiera è un fenomeno che sta interessando il Brindisino, e in particolare il tratto di costa che va da Torre San Gennaro a Lido Presepe, oggetto di evidenti e frequenti violente mareggiate invernali che a causa della mancanza di barriere frangiflutto provocano i crolli di falesia.

Nonostante le continue messe in sicurezza, i lavori di manutenzione di arredo urbano negli abitati in prossimità della costa e i consolidamenti di alcuni tratti costieri effettuati in questi anni, il fenomeno sembra progredire, come denuncia Ernesto Musio, già coordinatore del Comitato 8 giugno.

«Bisognerebbe intervenire creando delle barriere frangiflutto per mitigare la violenza erosiva del mare, da tempo esistenti a Campo di Mare e che non escludono le medesime problematiche e criticità estese lungo tutta la costa salentina da Lido Cipolla, a Lendinuso, a Casalabate e oltre, portano ancora una volta a segnalare e evidenziare l’impatto artificialmente prodotto dalla mega centrale di Cerano sulla lunghissima fascia costiera salentina a sud di Brindisi, in quanto quell’infrastruttura accelera e amplifica a dismisura l’erosione naturale della costa. Di recente il Cnr ha rilevato che da decenni quasi la metà delle coste italiane è in stato erosivo e che, tra le cause principali, vi è proprio “la costruzione di porti e strutture aggettanti”, quale è una centrale come la nostra, e che la Puglia, per la sua alta percentuale di erosione, si posiziona ai primissimi posti della classifica», conclude Musio, auspicandosi progetti concreti e interventi celeri.

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