«Possiamo escludere che sia stata compiuta una attività di dossieraggio (di qualsiasi dimensione e natura) o, comunque, che vi sia stata cessione di dati a terzi». Sono gli avvocati del 52enne bancario bitontino, Vincenzo Coviello, a mettere nero su bianco, intervenendo per la prima volta ufficialmente nella vicenda dei conti correnti spiati dal funzionario di Banca Intesa.
«Vista la delicata fase processuale, in questa sede possiamo soltanto evidenziare che, nel corso delle perquisizioni eseguite il 10 ottobre presso l’abitazione e altri locali in uso all’indagato – si legge nel documento a firma degli avvocati Luigi Milani, Federico Straziota, Antonio Arzano e Domenica Lenato (Polis Avvocati) – non è stata rinvenuta nella disponibilità del dottor Coviello documentazione attinente ai fatti per cui si procede. Sul merito della vicenda, al momento, non possiamo fornire ulteriori dettagli, nel doveroso e convinto rispetto dell’attività investigativa. Rimaniamo pertanto in attesa che la Procura della Repubblica svolga i necessari approfondimenti investigativi e che acquisisca ogni riscontro utile a chiarire i fatti».