Lo aveva sentito Anna il puzzo di gas, appena svegli nel trullo di Cisternino, quella maledetta domenica. Ma era sembrata solo una sensazione, alla quale poi non si era dato peso. E invece quel gas, evidentemente fuoriuscito da una bombola malfunzionante, potrebbe essere stato il killer di suo marito.
La morte di Nico Salatino
Anche grazie alla testimonianza di sua moglie Anna Petruzzelli, sembra ricomporsi il quadro delle cause che hanno portato all’esplosione nel trullo di Cisternino, domenica mattina alle 8.15, e alla morte di Nico Salatino, 55enne ingegnere barese, tanto amato anche dal suo storico gruppo di amici, che ieri hanno ricordato quello che sarebbe stato il suo compleanno. Le indagini dei carabinieri di Fasano partono proprio dal racconto dei testimoni, e da quello di sua moglie che è ora ricoverata in gravi condizioni al reparto Grandi Ustionati del “Perrino” di Brindisi. La donna, 53enne, è stata operata a un polmone, che nell’esplosione aveva subito uno spostamento. Il suo corpo è ricoperto di ustioni per il 50 per cento.
Lo scoppio
Alle 8.15 il boato ha svegliato chi ancora sonnecchiava nella calda domenica di Cisternino. Il fumo subito dopo e le urla di chi ha allertato i soccorsi. Sul posto, immediatamente, i vigili del fuoco, ambulanze del 118 e i volontari di Protezione civile e Croce rossa, tutti impegnati nel tentativo disperato di estrarre il corpo di Nico Salatino dalle macerie di quel trullo crollato su di lui. Illesi, fortunatamente, i proprietari della villa, una coppia di amici di Barletta, che li aveva invitati per trascorrere un fine settimana insieme.
L’autopsia
L’esame autoptico sul corpo del 55enne sarà eseguito venerdì prossimo dal medico legale di Brindisi, Domenico Urso. L’incarico gli è stato conferito ieri dal sostituto procuratore del tribunale di Brindisi, Francesco Carluccio, che ha richiesto una serie di esami supplementari per fare luce in maniera definitiva sulle cause del decesso. Si vuole in sostanza capire se sia avvenuto in seguito all’esplosione della bombola di gas o se invece sia stato provocato dal crollo della struttura e di conseguenza dallo schiacciamento. Per l’autopsia sono stati nominati anche i consulenti di parte.
Il sequestro
Il trullo, in contrada Caranna e l’intera area sono state posti sotto sequestro, sia per dare modo agli investigatori di acquisire tutto il materiale utile alle indagini, sia perché l’accesso potrebbe essere pericoloso. L’immagine che oggi rimanda è di una inquietante devastazione, mentre si cercano responsabilità per quanto accaduto. Il reato con il quale è stato aperto il fascicolo d’inchiesta è di omicidio colposo, al momento a carico di ignoti.