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Cinque ragazze aggredite da un uomo a Barletta, l’appello: «Più controlli per la sicurezza»

Un minuto di terrore puro, di paura istintiva per ciò che sarebbe potuto succedere: è quello che emerge dalle testimonianze, diffuse sui social, di cinque ragazze barlettane, vittime, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio scorsi, di un terribile tentativo di aggressione. Le giovani, come tanti altri loro coetanei, avevano deciso di passare…

Un minuto di terrore puro, di paura istintiva per ciò che sarebbe potuto succedere: è quello che emerge dalle testimonianze, diffuse sui social, di cinque ragazze barlettane, vittime, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio scorsi, di un terribile tentativo di aggressione. Le giovani, come tanti altri loro coetanei, avevano deciso di passare una serata in giro per locali: di lì la decisione di parcheggiare nei pressi della zona della lega navale di Barletta. Le amiche però trovano lì un uomo, che incomincia ad importunarle con proposte varie e allusioni, fino a dire loro: “divertiamoci insieme“.

Si allontanano velocemente da lui e trascorrono una bella serata: l’amara sorpresa però le attende al ritorno, quando l’uomo è ancora lì, imperterrito, e ricomincia ad importunarle tanto che le giovani si chiudono in macchina, spaventate, e bloccano al volo le sicure. Questo però non è sufficiente: l’uomo ha “incastrato” l’auto su cui si trovano le cinque ragazze mettendo se stesso davanti al parabrezza e una bicicletta sul retro della vettura, per bloccare la fuga. Ancora, nel racconto delle vittime, l’uomo avrebbe iniziato a battere forti i pugni provando più volte ad aprire i vari sportelli pur di intrufolarsi in macchina.

Alla fine, grazie anche all’intervento di un loro amico, le ragazze riescono a fuggire e, dopo essersi riprese psicologicamente dal fatto, decidono di chiamare le forze dell’ordine. A questo punto la sorpresa diventa ancora più amara: la risposta è che gli agenti hanno le mani legate, e che la loro non è la prima segnalazione a riguardo.

«L’appello che io faccio a seguito di tutto ciò – dice sui social una delle vittime – è chiedere a chi di dovere e a chi ha il potere un maggior controllo in questa città, che purtroppo manca da anni a questa parte, perché quello che è accaduto a noi è solo uno dei tanti spiacevoli avvenimenti».

In effetti, sempre sui social, si sono moltiplicati i commenti di altri utenti che hanno raccontato di ulteriori episodi dello stesso tenore, di una zona, com’è quella della Lega navale, ad alto tasso di frequentazione non solo giovanile: alle manifestazioni di solidarietà nei confronti delle ragazze, hanno fatto da sponda racconti simili, che ripercorrono un simile schema comportamentale da parte di alcuni personaggi poco raccomandabili.

«Mi sento fortunata per come è finita la serata ma non lo auguro a nessuno. La sensazione di impotenza è struggente».

E sempre dai social arriva la condanna del sindaco di Barletta, Mino Cannito, che in un post scrive: «Quanto accaduto è grave e non ha giustificazione alcuna. Esprimo la mia vicinanza e solidarietà, da padre prima ancora che da sindaco, alle cinque ragazze coinvolte e alle loro famiglie. Un episodio spregevole – prosegue il primo cittadino – e che ha indignato Barletta e i barlettani. Un fenomeno che purtroppo sconvolge tanti altri comuni d’Italia».

Cannito annuncia di aver scritto al Prefetto della provincia Barletta-Andria-Trani «chiedendo il rafforzamento dei controlli atti a prevenire questi odiosi fenomeni. Invito, inoltre, tutti i cittadini a segnalare e a denunciare alle Forze dell’Ordine e alla stampa questi episodi al fine di individuare i responsabili di questi gesti deprecabili e criminali che offendono la dignità delle donne».

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