«Chi ha visto o sa qualcosa, parli». A lanciare l’accorato appello il figlio di Giovanni De Benedictis, il settantasettenne di Capurso rimasto vittima, il 26 maggio 2023, di un tragico investimento pirata lungo la strada Provinciale 240 Rutigliano-Conversano, che stava percorrendo in bicicletta in direzione Conversano. La vittima, imbianchino in pensione, grande appassionato di ciclismo e cicloamatore, e anche per questo conosciutissimo e ben voluto da tutti nel suo paese, si stava appunto allenando in sella alla sua bici da corsa come faceva quasi ogni giorno, e stava procedendo regolarmente a bordo strada, anzi, anche al di là della linea che delimita la carreggiata, quando, attorno alle 8.45 del mattino, all’altezza del km 15, nel territorio comunale di Rutigliano, è stato inopinatamente e violentemente tamponato da un’auto che sopraggiungeva dalle sue spalle e anche ad elevata velocità: il settantasettenne ha fatto un volo di 25 metri rovinando esanime sull’asfalto e per lui, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.
A rendere ancora più grave la tragedia, il conducente della vettura, che sarebbe una Mercedes Classe B di colore grigio a quanto riferito da alcuni testimoni, non si è fermato e ha tirato diritto, dileguandosi, omettendo di soccorrere il pensionato e lasciandolo al suo destino: una condotta esecrabile per la quale il figlio della vittima a caldo aveva già avuto parole durissime, auspicando che il responsabile fosse presto individuato e perseguito con una pena esemplare; tutti i familiari dell’anziano, che ha lasciato anche tre amati nipoti e diversi tra fratelli e sorelle, per essere assistiti, fare piena luce sui fatti e ottenere giustizia, attraverso l’Area Manager Puglia e responsabile della sede di Bari, Sabino De Benedictis, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, con la collaborazione dell’avvocato penalista Aldo Fornari del foro di Bari: il pubblico ministero della Procura barese, dottoressa Angela Maria Morea, ha ovviamente aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio stradale con le aggravanti della fuga e dell’omissione di soccorso, al momento contro ignoti.
A ormai venti giorni dall’incidente, infatti, il pirata non ha ancora “ufficialmente” un nome: i carabinieri stanno profondendo ogni sforzo sulle indagini, sono attivamente impegnati gli uomini delle stazioni di Rutigliano e Capurso e i colleghi del Comando Provinciale di Triggiano, i quali stanno lavorando in particolare su una preziosa testimonianza, ma non sono ancora riusciti a stringere il cerchio sulla vettura e sul suo conducente. Di qui, dunque. l’invito del figlio e dei familiari della vittima a chiunque avesse informazioni utili a riferirle subito agli inquirenti o a contattare Studio3A anche in forma anonima.