Conclusi gli accertamenti clinici, continuano le indagini da parte del commissariato di Cerignola sulla vicenda della presunta violenza ai danni di una bambina di 4 anni. La notizia aveva fatto velocemente il giro della città lunedì, quando una mamma aveva portato la propria bambina all’ospedale “Tatarella” denunciando la presunta violenza da parte del padre. Erano scattati tutti gli accertamenti sanitari, portati avanti dall’equipe medica del reparto di pediatria del nosocomio cerignolano, mentre era stata allertata la Polizia che aveva avviato indagini, ascoltando i due genitori e raccogliendo informazioni utili per ricostruire la vicenda, che si sarebbe consumata in casa dei nonni paterni, visto che i genitori sono separati e non in buoni rapporti.
L’esame ginecologico aveva dato esiti negativi, escludendo la violenza sessuale, mentre pare che l’ecografia avrebbe evidenziato segni compatibili con palpeggiamenti “non innocenti” ai danni della bimba di 4 anni. Adesso spetterà agli agenti, agli ordini della commissaria Loreta Colasuonno, portare avanti le indagini e fare piena luce su questa triste vicenda, partita dalla denuncia della mamma della piccola.
Dunque, è ancora una mamma a farsi portavoce di una violenza subita da una figlia. Era già successo nell’ottobre scorso, quando una 13enne era stata indotta con l’inganno a seguire un gruppo di maggiorenni in un box alla periferia di Cerignola, dove avrebbe subito la violenza sessuale, senza possibilità di fuga. La 13enne confessò tutto alla mamma al suo rientro a casa e scattarono le manette per tre ragazzi solo qualche mese dopo, al termine delle minuziose indagini portate avanti dal commissariato cerignolano che ritrovarono anche nel box il reggiseno appeso al muro – come fosse un trofeo- della ragazza. Sarà così anche per questo ennesimo caso di violenza?