Centro Fornaci, si contano i danni. È caccia ai responsabili del raid ad Andria

È impressionante la conta dei danni operati dai vandali nel Centro di Aggregazione Fornaci di Andria, da poco risistemato e pronto per essere consegnato al quartiere. Un bene della collettività vandalizzato, distrutto e gravemente danneggiato senza alcuno scopo apparente, nei cui ambienti ieri mattina la Polizia Scientifica ha effettuato i rilievi del caso, congiuntamente alla Polizia Locale e con il supporto degli Uffici Tecnici. «Un quadro davanti ai nostri occhi completamente devastato e devastante – commenta l’assessore al Quotidiano Mario Loconte – Sedute, porte, cavi elettrici, corpi illuminanti, impianti completamente divelti.

L’immobile era pronto per essere consegnato a brevissimo, forse questo a qualcuno non andava giù. Continueremo a lavorare perché questo centro sia consegnato alla comunità Madonna di Pompei, all’intero quartiere, alla città. Alla violenza risponderemo con la perseveranza dell’azione di rinascita già intrapresa». Anche la sindaca Giovanna Bruno chiede a chiunque possa aver visto di aiutare le Forze dell’Ordine ad individuare i responsabili: la preoccupazione è che questo atto vandalico possa essere il frutto di qualche azione mirata a dissuadere dall’animare quella porzione di città.

«È in corso la conta dei danni – commenta Bruno – Sono tantissimi e ricadono inevitabilmente su tutta la comunità, atteso che gli interventi di ripristino andranno a gravare sulle casse comunali, sottraendo risorse ad altre iniziative per esempio culturali o di manutenzioni delle strade o tanto altro. La scientifica è al lavoro. Speriamo presto di individuare i responsabili. Se si è trattato di bravata o di azione furtiva o altro, lo stabiliranno le indagini già avviate. Se c’è qualche mandante del quartiere, della zona o della Città che vuole farci sapere la sua contrarietà all’apertura del Centro di Aggregazione quale presidio di cultura, socialità e condivisione, si faccia passare ogni idea dalla testa perché non ci impressiona affatto. Anzi: ci porta ad accelerare ancora di più il nostro intervento».

Mancavano pochi giorni alla riapertura prima di questo stop, ma la sindaca non demorde: «Questo sciacallaggio ci farà solo ritardare di qualche giorno. Ho dato disposizione formale ai settori interessati di provvedere al ripristino immediato dei luoghi per poterli vivere e occupare come comunità cittadina. È la miglior risposta a chi pensa di continuare a vivere come fosse in terra di nessuno. Reitero l’invito, a chi sa qualcosa, di parlare per agevolare e velocizzare le ricerche dei malfattori. Non abbiate paura».

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