Massimo Roberto Chiusolo, l’avvocato barese rinviato a giudizio insieme con altre 27 persone nell’ambito dell’inchiesta Levante, può tornare a esercitare la professione. L’ha stabilito la prima sezione penale del Tribunale penale di Bari, dalla quale Chiusolo sarà presto processato, accogliendo l’istanza presentata dai difensori Raffaele Quarta e Michele Laforgia.
I giudici hanno superato il parere negativo del pm che, in riferimento a Chiusolo, sottolineava l’attualità del pericolo di reiterazione del reato e la gravità del quadro cautelare. Sotto il primo aspetto, i giudici hanno ritenuto l’affermazione del pm non sufficientemente motivata; quanto al secondo, la prima sezione penale ha osservato come i fatti contestati a Chiusolo si riferiscano addirittura al 2016 e al 2018. Di qui la revoca della misura cautelare del divieto di esercizio della professore che, in ogni caso, sarebbe scaduto agli inizi del 2023.
A giugno Chiusolo era stato assolto, al termine del processo celebrato con rito abbreviato, dal reato di concorso in rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio insieme col cancelliere del Tribunale barese Francesco Bruno. Due settimane più tardi, invece, il penalista è stato rinviato a giudizio insieme con altre 27 persone nell’ambito della maxi-inchiesta sul presunto riciclaggio, anche all’estero, di denaro derivante da attività illecite, con evasioni fiscali e frode sulle forniture di carburante. Il processo inizierà martedì prossimo davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Bari.