Una bravata o, più semplicemente, una leggerezza sconsiderata: è difficile capire cosa ha spinto una donna – pare di mezza età – di Carapelle, martedì sera a chiamare un’ambulanza per farsi dare un passaggio a Foggia, distante una decina di chilometri.
La signora ha chiamato il 118, raccontando di aver accusato un malore dopo essere stata afflitta da diversi giorni da una forte tosse. In pochi minuti, l’ambulanza era arrivata e trasportato la paziente al Policlinico del capoluogo.
Nell’attesa della visita in Pronto soccorso, però, la donna se n’era andata. Rintracciata dopo qualche minuto, a poca distanza dall’ospedale, ha dovuto confessare ai sanitari di aver finto il malessere per farsi trasportare gratuitamente a Foggia. Ora dovrà rispondere di “interruzione di pubblico servizio”.
Oltre a diventare “virale” sui social, la notizia è stata richiamata da molte testate giornalistiche ed è stata commentata come “caso singolare” anche durante “Ore 14” la rubrica quotidiana pomeridiana di Rai2 condotta da Milo Infante.
Consola, in parte, la constatazione che episodi simili accadano anche altrove. Lunedì pomeriggio, a Belluno, una coppia padovana si è avventurata in una escursione d’alta montagna: lei aveva scelto, però, scarpe inadatte e si è bloccata ben presto con i piedi fradici e congelati. È dovuta intervenire l’eliambulanza e, per l’imprudenza, i due dovranno pagare il passaggio in elicottero. «Sono sconcertato. Non so chi sia la signora ma temo che non sia nel pieno delle sue facoltà mentali. Una persona ragionevole non farebbe mai una cosa del genere. Ancor di più in un paese dove la protezione civile è sempre a disposizione, in ogni occasione, per dare servizi di questo tipo alle persone fragili e in stato di necessità».