Carabiniere aggredito a Locorotondo, il sindacato: «Servono misure urgenti» – VIDEO

«Un episodio grave e inaccettabile» quello di un carabiniere aggredito l’altra sera a Locorotondo, nel Barese. Una denuncia che arriva dal sindacato italiano militari dell’Arma, Sim carabinieri

Carabiniere aggredito a Locorotondo, il sindacato: «Servono misure urgenti»

«Un episodio grave e inaccettabile» quello di un carabiniere aggredito l’altra sera a Locorotondo, nel Barese. Una denuncia che arriva dal sindacato italiano militari dell’Arma, Sim carabinieri. Una aggressione registrata in un video pubblicato sui social.

«Non possiamo più attendere: chiediamo un immediato incontro con il Governo per discutere misure urgenti a tutela delle forze di polizia. I nostri colleghi non possono essere carne da macello», dichiara Antonio Serpi, segretario del sindacato criticando la riforma Cartabia che ha «ampliato il novero dei reati per i quali l’imputato può chiedere la sospensione del processo e la messa alla prova includendo anche quello di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, riducendo di fatto le conseguenze per chi aggredisce le forze dell’ordine».

Bisogna fare attenzione anche «alle future iniziative legislative, come lo svuota carceri, che creano preoccupanti segnali per la sicurezza degli operatori di polizia. È imprescindibile un intervento normativo del Governo affinché vengano tutelate adeguatamente le forze dell’ordine». 

Il Segretario Generale Nazionale del Coordinamento sindacale penitenziario, Mastrulli: «Siamo profondamente sconcertati»

«Siamo profondamente sconcertati dall’ennesimo episodio di violenza contro le nostre forze dell’ordine, questa volta avvenuto a Locorotondo (Bari). Un carabiniere è stato aggredito durante l’esercizio delle sue funzioni, un attacco non solo alla sua persona, ma a tutti coloro che ogni giorno mettono la propria vita a rischio per garantire la sicurezza di tutti noi. Come sindacato di polizia, COSP esprimiamo la nostra piena solidarietà al collega coinvolto e condanniamo con fermezza qualsiasi atto di violenza contro chi veste una divisa. La sicurezza dei cittadini è prioritaria e non può essere messa in discussione da atti di violenza gratuita. Chiediamo un’azione decisa e tempestiva per identificare e punire i responsabili, affinché situazioni del genere non si ripetano mai più. È ora di dire basta». Domenico Mastrulli Segretario Generale Nazionale del CoSP coordinamento sindacale penitenziario e Presidente Nazionale del Conaippe Confederazione Autonoma Italiana polizia penitenziaria.

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