Caf e sostegni: l’inchiesta ora si allarga. Riflettori anche sul ReD

Non solo il reddito di cittadinanza. Dalle mani abili dei funzionari compiacenti, in servizio in alcuni Caf cittadini, negli ultimi anni sarebbero passate numerose altre pratiche di sostegno al reddito. Si allarga l’inchiesta della guardia di finanza, che da mesi starebbe esaminando documentazione contabile, incrociando pratiche e verifiche fiscali, mettendo insieme pezzi di un puzzle che promette di diventare sempre più complesso.

L’indagine, nata dalla denuncia di un aspirante percettore, al quale era stato richiesto del denaro in cambio dell’esito favorevole, ha preso già in esame diversi parametri e posizioni economiche di cittadini che, pur dichiarando un Isee basso e un nucleo familiare da sostenere con il reddito di cittadinanza avrebbero invece condotto uno stile di vita elevato. Lo step successivo è stato quello di verificare il ruolo di dipendenti dei Centri autorizzati di assistenza fiscale che, in alcuni casi, avrebbero direttamente provveduto alla compilazione dell’Isee.

Gli investigatori, a questo punto, non escludono che abbiano avuto l’assistenza di persone esperte nella redazione, “tecnici” in grado di manipolare i numeri. Ma sulle scrivanie dei funzionari infedeli sarebbero passate numerose richieste di sostegno economico, e non solo quelle per il reddito di cittadinanza. I finanzieri specializzati stanno ora verificando i finanziamenti dati negli ultimi anni con il ReD, il reddito di dignità introdotto dalla Regione Puglia.

Si tratta, come è noto, di una misura regionale di integrazione del reddito definita “universalistica” poiché possono accedervi tutte le persone che si trovino in difficoltà, anche temporanee, tali da essere al di sotto di quella soglia economica minima per una esistenza almeno accettabile. Possono accedervi tutte le persone e le famiglie residenti in Puglia da almeno 12 mesi dalla data di presentazione della domanda e possono beneficiarne solo soggetti e nuclei familiari con Isee inferiore a 3 mila euro annui. Inoltre è necessaria la disponibilità a sottoscrivere il “patto individuale di inclusione sociale attiva”. Il ReD, infatti, è una indennità per la partecipazione a un tirocinio o ad altro progetto di sussidiarietà.

Ma sulle scrivanie dei Caf passano anche richieste all’Inps di indennità di accompagnamento, agevolazione previste dalla legge 104. Il punto è che molte delle prestazioni garantite dai Caf sono gratuite, altre a pagamento.

Quello che è emerso finora dalle indagini della guardia di finanza è che, in alcuni casi, sarebbe stato pagato del denaro anche per quelle istanze gratuite per legge. Di pari passo ci sono poi i personaggi collusi, che dichiarano redditi molto bassi ma vivono in case di lusso, girano in auto costose e indossano abiti griffati.

Su di loro, così come sui colletti bianchi, indagano le forze dell’ordine in un’inchiesta che promette di scoperchiare un sistema fraudolento e ampiamente collaudato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version