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Cabina elettrica ko, l’ospedale di Galatina in tilt: stop a referti ed esami diagnostici

L’ospedale Santa Caterina Novella di Galatina, da tre giorni, è semiparalizzato a causa di un guasto alla cabina elettrica. Le attività del nosocomio procedono a intermittenza o si fermano finché non entra in funzione il gruppo di continuità. Grossi problemi vengono segnalati a causa del blocco dei computer in amministrazione, negli ambulatori e nel pronto soccorso perché non si possono inserire i dati nel sistema Edotto. E così diventa difficile, se non proprio impossibile, registrare referti, certificazioni, documenti Inail ed Inps. Ma i problemi più seri si registrano in Radiologia dove la Tac è ferma da tre giorni. Di conseguenza, gli accertamenti sono stati rinviati a causa del guasto alla cabina elettrica. Considerate le già lunghe liste di attesa per prenotare un esame radiologico, la situazione diventa ancora più complicata. Non solo. Le maggiori preoccupazioni derivano dal fatto che alla cabina elettrica dell’ospedale sono collegati anche gli ambulatori e gli uffici del Distretto socio-sanitario di Galatina. Anche qui, da tre giorni, le attività hanno subito un rallentamento.

«Una situazione davvero surreale visto che siamo nel 2023 e si parla di robotica, di medicina e di chirurgia all’avanguardia e poi tutto si arresta davanti al deterioramento di una cabina elettrica sicuramente ormai vecchia e stantia. Il 22 febbraio un addetto alle cucine del presidio è rimasto bloccato in ascensore e ha dovuto aspettare un bel po’ prima che riuscissero a farlo uscire», commentano dall’interno dell’ospedale. Il guasto sta provocando disfunzioni diffuse. «Per due giorni l’allarme della direzione amministrativa, che si trova sulla stessa palazzina del reparto dialisi, ha squillato di continuo proprio a causa del problema segnalato. Inoltre, al Distretto, c’è anche il servizio Cup. Una collega era disperata perché le continue interruzioni di energia elettrica non le consentivano di effettuare la prenotazione di visite ed esami medici», raccontano gli operatori.

Nella giornata di ieri si aspettava l’intervento della ditta che gestisce l’impianto in subappalto e che avrebbe dovuto installare un nuovo gruppo elettrogeno di continuità per consentire agli operai di riparare la cabina elettrica ma, fino al primo pomeriggio, nessuna novità. Gli operatori e i pazienti sono irritati: «Non si può continuare a tagliare fondi e risorse agli ospedali pubblici a favore dei privati perché poi i risultati sono questi. La sanità pubblica è allo sbando non solo per colpa di un esecutivo che blocca risorse ma perché c’è una politica regionale clientelare che priva i cittadini dei loro diritti».

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