A due ragazzi di nazionalità senegalese e ivoriana sarebbe stato negato l’accesso su ben tre autobus delle Ferrovie del Sud Est a Laureto di Fasano.
L’episodio sarebbe accaduto ieri mattina e a denunciarlo è stato il sindacato Cobas di Brindisi che ha parlato di un «gravissimo episodio di razzismo».
I due ragazzi, ospiti del centro di accoglienza Casa del Sole di Laureto, erano in possesso di regolare biglietto ma non sono stati fatti salire sugli autobus per recarsi a Fasano.
Già ieri i Cobas informavano che l’avvocata Stefania Baldassarre si sarebbe fatta carico scrivendo all’azienda per chiedere un’indagine interna sull’episodio e alle autorità giudiziarie «per aver negato il diritto alla libera circolazione, essendo il mezzo di carattere pubblico».
Su quanto accaduto è intervenuta, oggi, l’assessora regionale ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile, Anita Maurodinoia che, insieme alla dirigente della Sezione Tpl e Intermodalità Carmela Iadaresta, ha inviato una nota alle Ferrovie del Sud Est per chiedere chiarimenti in merito alla vicenda.
Se quanto accaduto fosse confermato, sottolinea Maurodinoia, «si configurerebbe una pesante violazione agli obblighi contrattuali in quanto si vedrebbe negato il diritto alla mobilità che, per definizione, deve essere universale e indifferenziato».
A Fse è stata quindi chiesta, “ad horas”, una dettagliata relazione sui fatti «al fine di poter attivare, ove verificata la veridicità dell’accaduto, ogni possibile azione di tutela nei confronti degli utenti», anche attivando la competente Sezione vigilanza sul Tpl del dipartimento regionale per la Mobilità.